Ostra Vetere: Una intuizione pionieristica di Fabrizio Lipani trova oggi riconoscimenti ufficiali |
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Martedì 08 Maggio 2012 17:21 |
Fra i primi volumi editi dal Centro di Cultura Popolare di Ostra Vetere, al n. 4 della collana figura il volume di Fabrizio Lipani, “La casa di malta” edito nell’ormai lontano 1979. Si trattava di un primo approfondito studio sulla più caratteristica tipologia abitativa marchigiana e montenovese in particolare, che lo studioso aveva elaborato sotto la spinta di una sua personale curiosità culturale per un reperto tanto singolare: il piccolo atterrato di contrada Molino ormai fatiscente e prossimo all’abbattimento. Lipani riteneva, giustamente, quel residuo esempio di casa povera, una testimonianza culturale e sociale da salvare. Non era quello, ancora, il momento di un interesse ufficiale per questo genere di cose. Eppure Fabrizio Lipani fu un antesignano della ricerca etnografica e storica, che nemmeno gli organi istituzionalmente preposti, come il Ministero dei Beni Culturali e delle sue articolazioni periferiche, avevano ancora compreso. Tuttavia
Fabrizio aveva ragione e l’amministrazione comunale dell’epoca ne accolse l’illuminato suggerimento, decidendo iniziative di salvaguardia, sulla scorta del volume che aveva scritto. In sette capitoli aveva sviluppato la sua indagine: 1 - La casa di malta nell'Antichità a p. 9; 2 - La casa di malta nel Medioevo a p. 15; 3 - La casa di malta nel Rinascimento a p. 23; 4 - Età Moderna e Accademie Agrarie a p. 31; 5 - L'Età Contemporanea e l'Inchiesta Jacini a p. 39: 6 - Il Novecento e il Censimento delle case rurali a p. 43; 7 - La casa di malta in contrada Molino a p. 47. E a distanza di tanti anni da quell’ormai lontano 1979 la stessa Università Politecnica delle Marche ne ha riconosciuto il valore pionieristico delle sue ricerche storiche ed etnografiche, divulgato attraverso il programma della tv libera TVRS di domenica e lunedì.
Chiara Fiorani |