Martedì 23 Giugno 2009 16:50 |
OSTRA VETERE - Domani è la festa del patrono del paese, san Giovanni Battista, e quindi oggi è la vigilia. Già più di vent'anni fa, ventuno per la precisione, al patrono cittadino il Centro di Cultura Popolare aveva dedicato un volumetto, il 19.mo della collana di testi, di Alberto Fiorani, intitolato appunto "Il patrono san Giovanni Battista", edito il 24 giugno 1988 e del quale è stato necessario ristamparne una seconda edizione nel novembre del 2001 e una terza a giugno 2005, poichè le copie stampate sono andate presto esaurite. L'idea di quella modesta monografia era venuta tempo fa, nell'ambito dei programmi di promozione culturale elaborati per l'attuazione degli scopi istituzionali dal Centro di Cultura Popolare. D'altra parte i motivi di fondo dell'avvertibile esigenza della riscoperta dei valori ideali, culturali, religiosi, civili, storici e artistici legati al culto del santo patrono san Giovanni Battista sono tutti ben presenti nella opinione pubblica locale. Prova ne è non solo l'alto numero di concittadini che si chiamano con
lo stesso nome del patrono Giovanni, dei suoi diminutivi, derivati, composti (come Gianni, Giovannino, Giannino, Giancarlo, Gianfranco, Gianluca, Giampiero, Giammarco) e i corrispondenti femminili, ma anche e soprattutto il notevole interesse civile e culturale per la rivalutazione della festività patronale avvertito dalla popolazione. Copie del volume, di 52 pagine, sono ancora disponibili gratuitamente per quanti vorranno farne richiesta. Sarà presto disponibile anche un altro e ben più corposo volume, che verrà presentato in occasione della festa patronale del 24 giugno. Ciò in vista dell'anno centenario della ricostruzione in forme neogotiche della splendida abbazia di Santa Maria di Piazza, il tempio principale del paese all'interno del quale si conservano le opere d'arte che effigiano il patrono san Giovanni Battista. Il volume, di ben 500 pagine, è stato scritto a Francesco Fiorani e si intitola "L'Abbazia di Santa Maria di Piazza. Indagine storica e architettonica per il restauro", volume n. 66 della collana di testi del Centro di Cultura Popolare. Il volume narra la storia pluricentenaria dell'insediamento monastico sitriano-avellanita fin dalla prima metà del Trecento, quando i monaci benedettini, insediati presso la chiesa rurale di Santa Croce (odierno Santuario di San Pasquale Baylon retto dai frati minori) si insediarono al centro del paese, chiamato allora Montenovo. La primitiva chiesa monastica di Santa Maria di Piazza venne poi rimaneggiata e ampliata più volte nel corso dei secoli, nel Quattrocento e nel Seicento, fino al decennio conclusivo dell'Ottocento, quando venne nuovamente ricostruita in forme neogotiche su progetto degli ingegneri bolognesi Francesco e Giuseppe Gualandi, che hanno conferito alla chiesa principale di Ostra Vetere la sua caratteristica nota dominante, con le slanciate guglie verticali della cupola e del campanile che dominano il panorama collinare. Di tutti i complessi passaggi storici che hanno vista protagonista l'abbazia si parlerà nel corso del convegno di presentazione del volume.
Francesco Fiorani |