Ostra Vetere: Ricerca universitaria napoletana sulla nostra “fava dei morti” |
|
|
|
Venerdì 26 Luglio 2013 20:07 |
Ci scrive da Napoli la dottoressa Alessandra Pelagalli, ricercatrice di quella Università: “Oggi ho ricevuto il suo libro riguardante la tradizione delle fave dei morti nella località di Ostra Vetere. La ringrazio moltissimo per l'opera i cui contenuti hanno arricchito le notizie in mio possesso in riferimento alle tradizioni del 2 novembre (GIORNO DI COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI) legate alle fave. Come ho già accennato al telefono e come le scrivo sto dedicandomi allo studio di questo interessante argomento partendo dalla domanda. Per quale motivo si mangiano le fave il 2 novembre?. Inoltre, ho desiderato studiare l'origine di una tradizione del paese di origine della mia famiglia Aquino (FR) in cui da circa 200 anni si usava offrire una minestra a base di fave la mattina del 2 novembre. Era allora una tradizione molto sentita da tutta la popolazione di Aquino. Rappresentava non solo l'occasione per alcuni, i più poveri di sfamarsi vista la povertà dell'epoca, ma rappresentava anche una
occasione di socializzazione e di partecipazione. Dalle ricerche condotte, oggi ho un bellissimo quadro geografico dell'Italia e di questa tradizione rappresentata da tanti bellissimi centri d'Italia sparsi un po', ovunque, molti dei quali non si conoscono tra di loro. Ciascuno di loro porta con se una storia bellissima che ho desiderato inserire nel libro come patrimonio culturale da non dimenticare. Questo lavoro, (mi scusi se mi dilungo) è stato per me una bellissima occasione di contatto con Pro Loco, persone fisiche, studiosi dell'argomento, Biblioteche che gentilmente hanno contribuito a completare questo puzzle di notizie. Mio auspicio (quando il libro sarà pubblicato) sarebbe quello di creare una rete tra questi piccoli centri e così da poter diffondere questa cultura e queste tradizioni ancora molto sentite e radicate. Gentile Dott. Fiorani La ringrazio ancora per la sua disponibilità e per aver colmato ancora una piccola lacuna relativa alla zona di Ancona. La terrò informata circa la pubblicazione del volume e le invio i miei più cordiali saluti. Alessandra Pelagalli”. Ringraziamo la dottoressa Pelagalli per le gentili parole su uno dei testi del Centro di Cultura Popolare, che venne editato nell’ormai lontano 1988 in collaborazione con il Circolo Fenalc dell’indimenticabile “Tarugo”, che era tornato a far vivere l’antica tradizione della “fava dei morti” per la festività dei defunti di quell’anno. Chissà che il suo esempio non possa essere nuovamente raccolto da altri volonterosi, tenuto conto che quest’anno è stata organizzata una festa in piazza per ricordare l’attività del “Tarugo”.
Chiara Fiorani |