Dall’Italia: Resistenza senza fucile, un nuovo libro da non perdere |
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Lunedì 12 Giugno 2017 16:06 |
A più di settant’anni dal 25 aprile la Resistenza è interrogata sulla recezione storica dell’epopea patriottica per le nuove generazioni di italiani che guardano agli eventi dalla foce e non dalla sorgente, come invece accadde ai protagonisti e agli studiosi che ne hanno scritto. Bocca, Fenoglio, Calvino, i “cattolici” Scoppola, Giorgio Vecchio e Guido Formigoni. Lo sforzo è ripercorrere quelle vicende nei quartieri delle città, nelle fabbriche, nelle campagne e nelle parrocchie, e poi nella dura lotta in montagna. E’ in quest’ottica che le voci dei “minori” cessano di essere tali. Esse si ricompongono nel coro di una resistenza civile che chiede di essere indagata nei suoi soggetti e in quelle modalità che costituirono una quotidianità antifascista talvolta ridotta a “zona grigia”. Sono le donne a iniziare i grandi scioperi della primavera del 1943 nelle fabbriche di Sesto San Giovanni e dell’hinterland milanese. Sono i preti degli oratori che in alcuni casi accompagnano, dopo l’8 settembre, i giovani che vogliono sottrarsi alla milizia nella Repubblica di Salò nelle formazioni in montagna. E' un libro scritto dal nostro Presidente Giovanni
Bianchi e chiunque lo voglia ricevere potrà scriverci alla nostra e-mail (
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da ANPC Nazionale |