OGGI 18 GENNAIO ... accadde. Pillole di storia montenovese: Quando la notizia del grave terremoto dell'Umbria giunse a Montenovo |
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Lunedì 18 Gennaio 2010 13:43 |
Dal diario manoscritto "Miscelanea Veritas" (1815-1840) del concittadino Francesco Procaccini ricaviamo le seguenti notizie dei fatti occorsi quasi due secoli fa a Montenovo, era il mercoledì 18 gennaio 1832: "Abbiamo funeste Notizie dell'accaduto Terremoto, giacche le Misere Città di Foligno, Spoleti, Bevagna, ed altri Paesi, sono t.ti divenuti disabbitabili per le imense Rovine sofferte, molti Morti sotto il Flagello, ed il Rimanente tutti Fugitivi, senza alcun affatto Asilo, tanto che il nostro Sommo Pontefice ha preso dal Tesoro delle Vistose Somme di Denaro, per Sussidiarli, ma non essendo Sufficiente, ha mandato Una Circolare a tutto il suo Stato, onde trovare Sussidui † quei Miserabili Popoli; Sempre più crescono gl'Agravi, ma questa converebe alle Comuni Ecclesiastiche, nonche alle Collegiate, Cure ξ. ξ ma però
non averemo Mai q.ta Consolazione". Per chi ha difficoltà a leggere la prosa del primo Ottocento del diario di Procaccini, sciogliamo qualche abbreviazione e diamo qualche interpretazione a parole desuete: "t.ti" sta per tutte, "disabbitabili" sta per inabitabili, "imense" sta per immense, "Fugitivi" sta per sfollati, "Asilo" sta per ricovero, "Vistose Somme" sta per consistenti stanziamenti, "Sussidiarli" sta per aiutarli, "Agravi" sta per aggravi, "converebe" sta per dovrebbe gravare, "Comuni Ecclesiastiche" sta per istituzioni religiose, "q.ta" sta per questa, "Consolazione" sta per soddisfazione. Il terremoto, che si era sentito anche da noi il precedente giorno 13 gennaio e del quale avevamo in quella data riportato la notizia, ha impiegato ben cinque giorni perchè se ne diffondesse l'esatta dimensione della tragedia che aveva colpito la non lontana Umbria con molti morti, evacuati e distruzioni, un po' come succede in questi giorni ad Haiti e come era successo nella stessa Umbria dodici anni fa. Solo che a quell'epoca non esisteva una macchina di soccorsi esterni e di protezione civile come ai nostri giorni e l'immane tragedia doveva essere fronteggiata solo dall'interno.
Chiara Fiorani |