Dal diario manoscritto "Miscelanea Veritas" (1815-1840) del concittadino Francesco Procaccini ricaviamo le seguenti notizie dei fatti occorsi quasi due secoli fa a Montenovo, era il lunedì 21 gennaio 1822: "Circa l'ore 20: Mi sono stati levati i lunghi Stecconi alla mia Gamba rotta dal solito Chirurgo, dopo giorni 43: di letto sempre stabile ed immobile, resta tuttavia infasciata con tre Stecchette insuppe con lo Spirito divino ed è perciò, che ancora stò nel medesimo Letto a Canapè; dirò poi il rimanente di tal guarigione, e levarmi dal Letto". Per chi ha difficoltà a leggere la prosa del primo Ottocento del diario di Procaccini, sciogliamo qualche abbreviazione e diamo qualche interpretazione a parole desuete: "ore 20:" sta per le quattro del pomeriggio secondo il sistema orario "all'italiana" vigente all'epoca che faceva decorrere il computo delle ore dal tramonto del giorno precedente, "insuppe" sta per bagnate, "Spirito divino" sta per alcool in una singolare associazione e assonanza di idee e di fonemi per cui per il religiosissimo Procaccini lo "spirito" non può che essere "divino" anzichè "di vino" e cioè alcool, "Canapè" sta per divano, "rimanente" sta per prosecuzione, "levarmi" sta per alzarmi. Da un mese e mezzo Procannini dovesa starsene immobile a letto, dopo il ruzzolone lungo la prima discesa di Santa Maria non ancora a gradini, come avevamo documentato il 9 dicembre scorso quando cadde rompendosi la gamba sinistra. Non c'erano gessature e raggi x all'epoca per ricomporre le fratture.