Dal diario manoscritto "Miscelanea Veritas" (1815-1840) del concittadino Francesco Procaccini ricaviamo le seguenti notizie dei fatti occorsi quasi due secoli fa a Montenovo, era la domenica 27 aprile 1828: " In succinto dirrò, che l'E.mo Nostro Testaferrata è qualche tempo che cacciò dal suo Servizio il Generale Ministro S.r Vincenzo Badotti per le cospicue ladronerie fatte nell'Amministrazione, tanto che resta tutt'ora Sorvegliato ξ Da questo n'è venuta fuori una Satira questa mattina Venuta da Senigallia la Copia, che qui Annetto.
. Teatro del Toro
~~~~~~~~~~~~ Spartito
La caduta del Bassà di Scuteri ------------------------------------------------- Vincenzo Badotti Compositore dello Spartito ----------------------------------------------------- Barone Testaferrata Prima Donna Cantante --------------------------------------------------------- Clementina Cecchi Buffo Cantante ------------------------------------------------------------------ Giuseppe Solazzi Confidente del Bassà ----------------------------------------------------------- Pietro Battaglioni Capo dei Cori ------------------------------------------------------------------- Paroco del Vaccarile Direttore, e Maestro al Cembalo Monsignor Piccarozzi Oboè S.r Lorenzo Bruschettini Corno, e Tromba Fagotto S.a Teresa Guazugli Gaetano Cecchi Controbasso S.r C.te Augusti Secondo Corno . Il Fattore Rospini
Atto P.mo Scena I.
Camera con tavola apparecchiata Commensali. I quattro, Matteucci, Vecchioni, e Borgognoni Coro de Sacerdoti -------------------- I Servitori che cantano
Magna magna finchè dura la cuccagna ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
I Cori Rispondano - Magna, Magna Composizione del Ballo, e Impressario -------------------------------------- Fabrizio Testaferrata Direttore della Musica --------------------------------------------------------- Rafaelle Sassetti Primi Ballerini a Vicenda ------------------------------------------------------ Merlini, e Giraldi Suggeritore -------------------------------------------------------------------- Roberto Roberti Direttore delle Scene --------------------------------------------------------- Il Segretario Bottegari Pittore delle Scene ------------------------------------------------------------ Crescentino Baviera Trovarobbe -------------------------------------------------------------------- D.n Gaetano Maggi Machinista --------------------------------------------------------------------- Gaetano Mastai Tendista ----------------------------------------------------------------------- Livio Monti Capo Sarto -------------------------------------------------------------------- Gabrielle Mastai Buttasù ------------------------------------------------------------------------ Vito Procaccini Cassiere ----------------------------------------------------------------------- Isac Galligo
Le Chiavi de Palchi si vendano al Negozio del S.r Lorenzo Pompucci. Oggi 27: Aprile 1828. Venuta la Copia da Senigallia della presente Satira". Per chi ha difficoltà a leggere la prosa del primo Ottocento del diario di Procaccini, sciogliamo qualche abbreviazione e diamo qualche interpretazione a parole desuete: "dirrò" sta per dirò, "E.mo Nostro" sta per il nostro eminentissimo cardinale vescovo di Senigallia, "Generale Ministro" sta per l'amministratore generale, "S.r" sta per signore, "ladronerie" sta per furti e ammanchi, "ξ" sta per eccetera, "Satira" sta per la satira, appunto, costruita come un cartellone teatrale intitolato "La caduta del Bassà di Scuteri (Scutari)" parafrasando uno spettacolo di gran voga all'epoca, affibbiando il titolo di "Bassà", cioè una sorta di satrapo orientale, all'amministratore estromesso. Le parti in commedia sono attribuite a personaggi reali della curia senigalliese, ma per comprenderne appieno la portata irridente, se non provocatoria, bisognerebbe conoscere nei dettagli i tanti personaggi citati. Certo che la satirà avrà suscitato scandalo a Montenovo, tanto che Procaccini si preoccupa di riportarla integralmente nel suo diario. Chissà che qualche storico senigalliese non sia in grado di chiarire meglio i contorni della vicenda, che anticipa di quasi due secoli fenomeni che hanno tenuto banco nell'opinione pubblica italiana in questi ultimi due decenni.
Chiara Fiorani |