Ostra Vetere: Ecco la pergamena del capostipite dei Brunacci di Montenovo rintracciata a Pèccioli in provincia di Pisa |
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Venerdì 07 Febbraio 2014 19:31 |
Quante sorprese possono venire da una ricerca storica. Cose rimaste sepolte per secoli tornano d’improvviso alla luce, gettando nuovi sprazzi di conoscenza che si riteneva irrimediabilmente perduta. E’ il caso delle vicende della ricca famiglia montenovese dei Brunacci, della quale si conserva ancora il bel palazzo seicentesco in piazza Grande e soprattutto le opere manoscritte e a stampa dei suoi componenti più illustri, tra cui lo storico locale don Pietro Paolo Brunacci con la morte del quale, nel 1704, si estinse la casata. Da un ramo collaterale della famiglia di origini fiorentine discende quell’erede Maurizio Brunacci, fondatore e curatore del sito internet dedicato alle “Famiglie Brunacci”, che sta conducendo una sistematica ricerca storica in tutta Italia e che interessa particolarmente anche Montenovo. Scrive infatti Maurizio: “Poco fa, cercando di aiutare Ana Maria Brunacci, che vive in Argentina, a ritrovare il paese di origine del nonno nelle Marche, sono andato sul sito dell'Archivio di Stato di Ancona, ho inserito la parola "Brunacci" e mi sono usciti vari
documenti di Perugia, ma anche il seguente. Si tratta di una sentenza del 1438 in appello ad un'altra sentenza del Podestà di Peccioli. Sentenza di Giovanni dei Grifoni, cittadino di Ferrara, da Fermo, milite, capitano e difensore del popolo e balia della città di Firenze, in appello di un'altra sentenza del podestà di Peccioli Domenichino di ser Asino dei Brunacci da Firenze, in una causa fra Antonio di Bacciameo da una parte e Piero del fu Onofrio del Mosca dall'altra; con questa sentenza viene condannato Antonio suddetto, del comune di Soiana, a pagare a Piero 9 staia di grano a misura pisana, assolvendolo però da ogni altro debito sia passato che futuro, per ragione di un dominio diretto degli eredi del detto Onofrio, ed utile di detto Antonio. Data e letta al solito "banchum iuris" del detto capitano. Testimoni ser Paolo di ser Simone di Paolo, notaro fiorentino, e Domenico di Tosco del popolo di S. Felice di Piazza. Rog. Andrea del fu Giovanni di Chirico da Castelfranco di Sopra, notaro e giudice ordinario. Questo Podestà si chiamava "Domenichino di Ser Asino dei Brunacci di Firenze"!!! Sembra che questa sentenza si trovi nell'Archivio di Stato di Pisa. A questo punto, abbiamo una traccia ben precisa da seguire, e cioè trovare i discendenti di questo Domenichino Brunacci. Credo proprio che arriveremo ad Antonio. Sembra proprio che siamo molto fortunati! Maurizio Brunacci". Auguriamo quindi a Maurizio di riuscire a trovare notizie di Domenichino, da cui discendeva Antonio maiore che sposò Francesca Iambone (o di Giovanni Boni) da Montenovo per accasarsi qui da noi alla fine del Cinquecento.
Francesco Fiorani |