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Ostra Vetere: Emozione e applausi per il Premio San Giovannino al Segretario Cecchini PDF Stampa E-mail
Domenica 22 Giugno 2014 15:27

Emozione e applausi per il Premio San Giovannino al Segretario CecchiniNel salone di ingresso del Palazzo Municipale di Ostra Vetere si è tenuta nella mattinata di oggi la cerimonia di consegna del Premio San Giovannino 2013 all’ex Segretario Comunale dottor Annibale Cecchini, recentemente collocato a riposo dopo aver prestato la sua attività professionale a servizio della comunità locale per oltre un trentennio a far data dal 1979, quando giunse a Ostra Vetere inviatovi dalla Prefettura di Ancona ad assicurare il corretto funzionamento della macchina comunale. In questi trenta anni di attività, il Segretario Cecchini ha saputo conquistarsi la stima e la fiducia dei compaesani, come la presenza di un folto pubblico di amministratori, dipendenti e cittadini hanno testimoniato con la loro presenza alla cerimonia, tanto che non sono bastate le tante seggiole aggiunte ripetutamente nel salone e moltissimi sono dovuti rimanere in piedi ad assistere alla cerimonia. Dopo l’intervento del giornalista Raoul Mancinelli, che ha introdotto l’evento anche in qualità di ex dipendente del Comune e collaboratore del dottor Cecchini e dando lettura dei numerosi messaggi di felicitazioni pervenuti nei giorni scorsi agli organizzatori, il Presidente del Centro di Cultura Popolare Alberto Fiorani ha svolto una sintetica carrellata dell’attività dei tanti Segretari Comunali che si sono succeduti durante molti decenni in paese, a iniziare dai Segretari Evangelisti, Caruso, Passacantando, Martinangeli, Santoni e Cecchini con i quali tutti ha collaborato e dagli ultimi dei tre ha ricevuto illuminanti esempi di rettitudine e attaccamento al dovere. Primo fa questi, il supporto tecnico, ma anche l’ammaestramento civile e istituzionale da loro fornito in spirito di servizio e di discreta, intelligente assistenza ai Sindaci succedutisi: Sampaolesi, Perini, Tanfani, Paolini e lo stesso Fiorani, Brunetti, Bello e Memè. Ha ricordato gli accorti inviti del Segretario Martinangeli, rivolti agli amministratori dell’epoca, richiamando il dovere di attenzione per gli aspetti legali e penali dell’amministrazione (mai ce ne sarebbe bisogno come oggi di simili preziose lezioni di rigore comportamentale per i pubblici amministratori di altri enti pubblici). Ha ricordato anche analoghi inviti discretamente rivolti anche dal Segretario Santoni, che amava farlo con la metafora del saluto usuale fra monaci trappisti (“Ricordati fratello che devi morire”) con ciò indirettamente segnalando la caducità delle cose umane e della necessità del contemperamento comportamentale degli amministratori, che sono al “servizio” della comunità in contrapposizione ai concetti di “potere” e di “comandare”. Analoghe lezioni di morigeratezza sono state sempre offerte con ogni tatto opportuno anche nei lunghi anni di servizio dal Segretario Cecchini, nella sua ben nota riservatezza, che non era però indice di modestia ma di signorile saldezza morale e professionale, e che non ha mai fatto mancare agli amministratori l’esempio di razionale ponderatezza e, quando necessario, di arguto indiretto ammaestramento. “Come quando – ha ricordato Fiorani – il Segretario Cecchini reiterava intenzionalmente la titolazione dell’attività intrapresa dal Centro di Cultura Popolare con l’edizione della “Collana di testi enciclopedico-monografici di base” enfatizzando intenzionalmente le ridondanti aggettivazioni per segnalare l’evidente “esuberanza” lessicale, con implicito invito a contemperare i termini così esornativi”. Un modo intelligente per invitare, di riflesso, alla moderazione concettuale e linguistica, che non guasta mai in chi è chiamato ad amministrare le cose altrui”. “Capimmo la lezione e togliemmo le dizioni superflue di forma – ha detto ancora Fiorani – traendo in questo atto di dovuta umiltà la forza e la determinazione a far corrispondere nei fatti quelle dizioni alla sostanza della nostra iniziativa culturale. E oggi ho il piacere di consegnare al dottor Cecchini, ma anche alla vicesindaco Brocanelli e, attraverso lei, al Sindaco del Comune Memè, tre volumi di quella collana dall’iniziale esuberante titolazione. Il più rilevante dei testi, il n. 66 di oltre 650 pagine, dedicato al più bel monumento del paese che è la “Abbazia di Santa Maria di Piazza” e scritto da mio figlio, l’ingegnere Francesco Fiorani, un secondo, il n. 156, molto più modesto ma ugualmente importante e da me scritto specificamente dedicandolo al Segretario Cecchini e intitolato “Annibale”, e infine un terzo e ultimo, in DVD digitale, dedicato alla documentazione storico-fotografica del paese nell’ultimo secolo e mezzo, sulla scorta del monumentale album fotografico raccolto pazientemente in Comune durante molti decenni passati. “Tre testi, in tre diversi formati, fra i 212 editi in quasi quarant’anni di attività dal Centro di Cultura Popolare che, senza dirlo più, ha comunque prodotto una collana di testi davvero “enciclopedico-monografici di base”, come era nelle premesse e nelle promesse, che sempre ho cercato di mantenere – ha detto ancora Fiorani – con tutto il rispetto che ho sempre ritenuto di dover portare agli insegnamenti del Segretario Cecchini che, in segno di scrupoloso rispetto, non mi sono mai azzardato a chiamare per nome, ma sempre rispettosamente “Segretario” o al massimo “Segretario Cecchini” e mai per nome, come invece farò oggi, chiamando per la prima volta familiarmente Annibale”. E la vicesindaco Luigina Brocanelli, dopo il suo caloroso discorso di circostanza, ha personalmente consegnato, con parole di encomio, il Premio San Giovannino al Segretario Cecchini, che ha infine ringraziato tutti i presenti con alte e commosse parole di ringraziamento fra gli applausi dei presenti, prima che gli organizzatori provvedessero a distribuire a tutti i partecipanti il 156.mo volume della collana di testi: “Annibale”.

 

Chiara Fiorani

 

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