1600° della distruzione di Ostra e i litigi sul cambiamento del nome |
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Sabato 01 Agosto 2009 16:43 |
Dal volume di Paolo Pierpaoli "Ostra Antica", edito nel 1983 dal Centro di Cultura Popolare come testo n. 12 della collana di testi monografici e distribuito dal Comune a tutte le famiglie di Ostra Vetere, leggiamo alle pagine 121-122 il seguente documento: "Sin dal 24 novembre 1862 il Consiglio Comunale di Montalboddo deliberava di cambiare denominazione alla Città, sostituendole quella di Ostra città vetusta e Colonia romana, distrutta a quanto si crede, dai Goti nell'anno 409 dell'era volgare e situata alla riva sinistra del fiume Misa precisamente nel territorio di Montenovo nel luogo detto comunemente Muracce. Il Comune di Montenovo, venuto a cognizione di tale ingiusta pretesa, ricorse formalmente al Ministero dell'Interno in data 25 novembre, medesimo anno, perchè volesse respingere la domanda di
Montalboddo, non spettando quell'antica denominazione che alla Terra di Montenovo. Con nota delle 13 aprile 1863 n. 5286, la regia prefettura di Ancona comunicava come il Ministero dell'Interno non stimasse opportuno di dar corso alla pratica perchè non riconosceva la necessità per i due Paesi di cambiare i loro nomi; anche a scanso di animosità, che senz'altro sarebbero sorte fra i due Comuni contendenti, quanto lo stesso Ministero si fosse pronunciato a favore di uno dei medesimi. Ma ecco che con Delibera Consiliare delle 5 aprile 1881 il Comune di Montelboddo, tornando sull'argomento (atto che il Comune di Montenovo non credette conveniente fare per rispetto a talune riflessioni del Ministero esternate nella nota 1863) "reclamava la restituzione di tale antica denominazione" (parole testuali tolte dal Verbale Consiliare di Montalboddo, 4 aprile) adducendo in appoggio alcune infondate nozioni storiche e la "oscura e controversa etimologia dell'attuale denominazione associata all'impropria caratteristica di Monte data a una località che non ha tali caratteri" (anche queste parole testuali tratte dal verbale di Montalboddo). L'assurda pretensione di intitolarsi da Ostra non contrastata da alcuno che potesse avervi interesse perchè eseguite le relative pratiche col più scrupoloso silenzio, valse ad ottenere un Regio Decreto di autorizzazione. Come nella sera del 13 successivo maggio il Comune di Montenovo ebbe sentore di quella delibera ed anche del Regio Decreto ottenuto da Montalboddo, non tardò punto di farne rimostranza, anzi protesta al Signor Ministro dell'Interno, come da nota 14 detto N° 463; comprovando che la denominazione di Ostra spettava unicamente a Montenovo, sul cui territorio giaceva quell'antica città; ed aggiungendo copia conforme della Nota Ministeriale 13 aprile 1863. In seguito a tale rimostranza, il Comune di Montenovo venne a sapere privatamente, ma di positivo, che il Regio Decreto non ancora pubblicato era stato sospeso. Fu allora che 220 cittadini Montenovesi rappresentarono al Municipio la ferma intenzione di vedere tutelati i diritti del proprio Paese e provocarono un'Adunanza Consiliare perchè provvedesse all'uopo. Il Consiglio Comunale, nella tornata delle 28 giugno, ad unanimità dei 15 Consiglieri presenti, per essere gli altri 5 impediti ed altrove domiciliati, affermava il proprio diritto deliberando il cambiamento di denominazione in Ostra; diritto consentitogli da secoli e da tutti gli storici passati e viventi, come ebbero a dichiarare in tale occasione anche illustri scienziati stranieri. E la stessa rappresentanza di questo Comune, dopo aver replicato nuove proteste al Ministero, affidava all'Egregio e Chiarissimo compaesano Prof. Davide Marchese Buti Pecci l'incarico di raccogliere tutti i documenti valevoli a comprovare il nostro diritto su "Ostra" e formulare di conseguenza una "MEMORIA STORICA" da presentarsi al Ministero dell'Interno. Mentre detta Memoria si stava compilando, fiduciosi nella sospensione del Decreto, questo ha ottenuto la pubblicazione. Eseguito tale atto inaspettatamente per conto del Ministero, il Consiglio di Montenovo, a mezzo del suo rappresentante Sig. Avv. Cav. Romano Franceschini, ha emesso legale protesta, notificata al Ministero il giorno 30 luglio, riservandosi di agire nei modi consentiti dalle Leggi in vigore. Dalla pubblica residenza il 1° agosto 1881. La rappresentanza municipale Ricci Giuseppe Secondo sindaco, Sciava Cesare, Francesco Fiorani, Tulli Vincenzo, Bellini Augusto. Il Segretario Comunale Gioacchini Francesco". Sappiamo come andò a finire: ancora una volta male per Montenovo, nonostante la "carica dei 220" e la volontà, fra i tanti altri, anche del mio omonimo.
Francesco Fiorani |