Ostra Vetere: Giusto riconoscimento al grande Dante Alighieri |
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Lunedì 04 Maggio 2015 16:37 |
Il Centro di Cultura Popolare sente doveroso l’obbligo di riconoscenza civile e culturale al padre della lingua italiana, il grande Dante Alighieri. In occasione del 750esimo anniversario della nascita dell'impareggiabile autore della “Divina Commedia”, andranno in scena 187 manifestazioni in tutto il Paese e ben 173 all’estero. Per alcuni mesi mostre, letture, convegni e conferenze, concerti di musica classica e contemporanea, spettacoli di teatro e danza, video installazioni e proiezioni, lectio magistralis, summer school con i massimi protagonisti della scena culturale nazionale e internazionale e studiosi della letteratura dantesca, faranno parte del ricco calendario che vedrà in prima fila le città più legate al sommo poeta: Firenze, Ravenna, Verona e Roma. E, se permettete, Montenovo. Siamo debitori anche noi di Dante. Più motivi ci legano alla sua figura, alle sue opere e alla sua vita, esule in tutta
Italia. Nato a Firenze, in una data incerta tra il 22 maggio e il 13 giugno 1265, morì appena 56enne a Ravenna il 14 settembre 1321 dopo aver dato vita al più grande affresco culturale dell’età dei Comuni: La “Divina Commedia”. Grazie a Dante la lingua volgare raggiunse altissimi livelli espressivi. In altra sua opera, il De vulgari eloquentia che è un trattato in lingua latina, Dante si lanciò in un'appassionata difesa del volgare, dicendo che meritava di diventare una lingua illustre in grado di competere se non uguagliare la lingua di Virgilio. Vi passava in rassegna tutti gli altri volgari italiani trovando nell'uno alcune, nell'altro altre delle qualità che sommate dovrebbero costituire la lingua italiana. Il Centro di Cultura Popolare ne raccoglie l’alto insegnamento, seppure piegandolo a una idea millesimale: quella della difesa dell’espressività culturale della lingua locale, il dialetto montenovese. Ben poca cosa, certo, rispetto alla sublimità poetica di Dante. Anche noi riconosciamo il valore delle sue intuizioni e del suo ammaestramento. E tuttavia ne esempliamo le teorie per difendere il valore della nostra lingua nativa: il montenovese. Non certo in antitesi alla lingua di Dante, bensì alla sua radice popolare. Grande Dante. E grande Montenovo che lo ricorda.
Chiara Fiorani |