Ostra Vetere: Il “fogarone” della notte della vigilia di San Giovanni |
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Martedì 23 Giugno 2015 18:21 |
C’era un tempo in cui a Montenovo le tradizioni erano particolarmente praticate da attenti volenterosi e coralmente seguite dalla popolazione. E perdurarono anche dopo che il paese aveva cambiato nome in Ostra Vetere. Così, fino a tutti gli anni Sessanta, gli abitanti del terziere di Porta Pesa non mancavano mai di solennizzare le più importanti ricorrenze religiose, care alla sensibilità della gente: nella vigilia di San Giovanni Battista, nella vigilia dell’Assunta, nella vigilia della Madonna di Loreto e nella vigilia di Santa Lucia erano i ragazzi del terziere che, di buon mattino, andavano in campagna a raccogliere “fascine” di legna da portare sulla piazza di Porta Pesa, vicino alla “pompa”, accatastandole fino a farne una grande pira sotto l’attento occhio dei familiari e parenti. All’imbrunire (d’estate capitava dopo cena) gli abitanti delle vie circostanti si radunavano sulla piazza della Pesa e allora
veniva acceso il “fogarone” che bruciava scoppiettando in mezzo al circolo degli astanti. Quando il fuoco diminuiva di intensità e rimaneva ormai solo la brace, erano i ragazzi a far festa girando in tondo attorno al fuoco e poi saltandoci sopra, come prova di coraggio, ma anche con una sottile venatura apotropaica, quasi che il fuoco avesse una sorta di potestà purificatrice e guaritrice da ogni malattia e da ogni malanno. Residui di antichissime concezioni tradizionali popolari, che affondano le radici nella più lontana antichità, addirittura pre-cristiana.
Chiara Fiorani |