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Home Centro Cultura Popolare Comunicati Un documento vecchio di 120 anni rivela cosa si trovava alle Muracce
Un documento vecchio di 120 anni rivela cosa si trovava alle Muracce PDF Stampa E-mail
Martedì 11 Agosto 2009 14:24

La statua dell'imperatore Traiano ritrovata nel 1841 alle MuracceIntervenendo sull'argomento sollevato dal lettore "Montenovo_nostro" circa i ritrovamenti alle Muracce, che sono stati tanti nel corso dei secoli e che presumibilmente continueranno nel corso delle campagne di scavo, vale la pena di pubblicare ciò che già è stato pubblicato nelle pagine 155-156-157-158-159-160 del libro di Paolo Pierpaoli "Ostra Antica", edito nel 1985 dal Centro di Cultura Popolare e dalla amministrazione comunale dell'epoca, utilizzando le stesse condivisibili parole della premessa, che così affermava "Pubblichiamo il documento ... per sottoporre all'attenzione del lettore l'impressionante elenco di ritrovamenti che in poco volgere di anni veniva ancora fatto nel territorio di Ostra antica, che pure era reduce da 15 secoli di spoliazione". Si tratta della copia autentica di un documento a comprova che i ruderi dell'antica città di Ostra sussistono nel territorio di Montenovo - località Muracce. Proprio oggi, infatti, il documento al quale si fa riferimento, compie 120 anni, essendo stato redatto l'11 agosto 1889 ed è il seguente: "Copia dell'atto di Dichiarazione emesso dai Signori Giovanni Brunetti, Luigi Gregorini, Conte Francesco Franceschini, Don Raffele Monti, Professore Leopoldo Bellini, Gaetano Cingolani, Michele Biagini, Tullio Tullj, Sante Neri e Paolino Neri. Regnando Sua Maestà Umberto I° per Grazia di Dio e per volontà della Nazione Re d'Italia. Montenovo, questo giorno 11 agosto 1889, nella Residenza Comunale situata in Piazza Grande al civico numero 10 in una stanza respiciente detta piazza, davanti a me Dott. Lazzaro Levi di Abramo, notaio qui residente ed iscritto presso il Consiglio Notarile del Distretto di Ancona, assistito dagli infrascritti testimoni noti ed aventi i requisiti di legge Signori Pacifico Fiorani di Luigi ed Ascanio Ballanti di Quirino, ambedue nati e domiciliati il primo ... l'altro in via S. Severo, di condizione scrittori. Compaiono i Signori: Giovanni Brunetti detto Sovrano, fu Nicola, qui nato e domiciliato in contrada Castel Murate, contadino; Luigi Gregorini, qui nato e domiciliato in via Molino, contadino possidente; Conte Francesco Franceschini di Augusto, qui nato e domiciliato in Piazza Grande, possidente; Don Raffaele Monti fu Pacifico, Priore Parroco di S. Severo qui nato e domiciliato in detta via; Prof. Leopoldo Bellini fu Filippo, qui nato e domiciliato in contrada San Severo, possidente; Gaetano Cingolini detto Cesarone, fu Domenico, nato a Serra dei Conti e qui domiciliato in contrada Castel Murate, contadino; Michele Biagini detto Giardino, fu Antonio, qui nato e domiciliato in contrada Sportello, contadino; Tullio Tullj, fu Francesco, qui nato e domiciliato in Piazza Grande, possidente; Sante Neri detto Ribecca fu Pietro, qui nato e domiciliato in contrada S. Giovanni, contadino; Paolino Neri di Sante, detto Ribecca qui nato e domiciliato in contrada Castel Murate, contadino, persone tutte a me Notaio ed ai testimoni note le quali mi hanno richiesto di attestare nei miei rogiti le seguenti dichiarazioni che emettono in base a scienza e coscienza spontaneamente e deliberatamente e pronti sempre ad affermarlo dinnanzi a qualsiasi autorità anche sotto il vincolo del giuramento, per comprovare che i ruderi dell'antica città di Ostra sussistono nel territorio del Comune di Montenovo. Il Signor Giovanni Brunetti espone quanto segue. Che la di lui famiglia Brunetti per moltissimi anni ha abitato nella casa colonica del Signor Marchese Vincenzo Buti, confinante col terreno ove esistono i ruderi dell'antica città di Ostra e che anche al presente abita la casa situata in contrada Castel Murate contrada conosciuta volgarmente fino da antichissimo tempo sotto la denominazione "Le Muracce" per ruderi ivi esistenti, e coltiva il terreno una volta di proprietà dei Signori Conti Franceschini di Montenovo, ora del Conte Leone Baldoni di Montecarotto. Che nell'anno 1841 alcuni di sua famiglia lavorando il terreno scoprirono una statua in marmo, di lunghezza e grossezza pari a quella di un uomo ben tarchiato e di misura non comune. Che detta statua venne venduta dal di lui padre al Sig. Nicola Brunetti, possidente di Montenovo detto Castellano, per un prezzo meschinissimo e che per suggerimento del detto venne trasportata sopra un carro nottetempo acciò nessuno venisse a saperlo. Che nel fosso ricavato dal piedistallo della statua si ebbe a scoprire un pavimento a mosaico del quale ritiene possano tutt'ora ritrovarsi sopraluogo degli altri frammenti. Che in varie epoche si ebbero a rinvenire monete d'argento, rame, ottone, un dito di bronzo appartenuto ad una statua, idoletti e moltissimi altri oggetti antichi. Che in un'epoca che non ricorda ebbe pure a ritrovare un masso di metallo del peso di circa 6 chilogrammi e che certo Bianchini di Macerata recatosi in detta località per esaminare la statua disse che potrebbe essere metallo di Corinto. Tale masso di metallo venne rivenduto dal di lui padre a persona della quale non ricorda il nome. Che in altra epoca nel praticare una comunicazione fra due antiche capanne di caccia rinvennero una lucertola ed un gattino di bronzo. Che il di lui fratello Liberato Brunetti nel maggio 1880 (ottanta) trovò il manico di un vaso di metallo che vendette al Sig. Giuseppe Lanzi di Desiderio di Montalboddo per L. 20 (venti). Che l'altro di lui fratello Domenico Brunetti circa 6 o 7 mesi orsono ebbe a trovare nel terreno da lui coltivato in contrada Le Muracce e precisamente dove esistono i ruderi otto o nove monete fra le quali una d'argento e una pietra preziosa che un Montalboddese voleva comprare. Che il detto Domenico possiede pure una quantità di altre monete di bronzo ritrovate nella stessa località e che in altri tempi ebbe a venderne un numero considerevole al Sig. Agostino Monti di Nidastore di Arcevia. Che tre o quattro anni addietro furono trovate in prossimità al terreno del Marchese Vincenzo Buti e precisamente vicini ai filoni nuovi fatti nel 1881 molte monete, che furono vendute a un forestiero che aveva amicizia colla famiglia Monti di Nidastore. Dichiara infine il predetto Sig. Giovanni Brunetti che di ordinario tanto per il passato come per il presente si recano nella suddetta località parecchie persone tanto dai paesi limitrofi come di altri posti a visitare i ruderi dell'antica Ostra e che diversi di Montalboddo e Montenovo ebbero a fare acquisto di monete, pietre con iscrizioni ed altri oggetti antichi che vi vengono ritrovando continuamente nel lavorare il terreno. Il Signor Luigi Gregorini, proprietario di un piccolo fondo distante dai ruderi dell'antica Ostra all'incirca 50 metri (cinquanta), dichiara di aver rinvenuti due anni addietro nel lavorare la terra un vaso antico di terra cotta, alto un metro e più di forma ovale con un pontone di sotto, avente due manichi, l'uno dei quali rotto, contenete della polvere e degli ossi umani e che detto vaso nel 1880 in Marzo venne da lui venduto assieme a diverse monete antiche ritrovate nella stessa località e che da molto tempo possedeva, al predetto Sig. Giuseppe Lauri di Montalboddo per la tenue somma di lire It. 4 (quattro)  e che quell'incontro il Sig. Lauri ebbe a pregarlo di portargli per l'avvenire tutti gli altri oggetti che avesse a rinvenire assicurandolo che li avrebbe comprati. Il Sig. Francesco Conte Franceschini appartenente alla famiglia già proprietaria dei terreni, oggi Baldoni, dichiara che possiede al presente due corniole, monete d'argento e bronzo, avendo avuto in passato altre corniole ed un idoletto, oggetti tutti che furono trovati nella località "Le Muracce". Che in un terreno di loro proprietà posto in via Pancaldo nella linea delle Muracce, si ebbero a discoprire condotti, camere con pavimenti in mosaico nonchè altri oggetti indicanti l'esistenza di una terma; e che nello stesso terreno si sono rinvenuti in varie epoche e si rinvengono tutt'ora sepolcri con cadaveri, corpi ricoperti da tegole, colla moneta e lume sepolcrale. Soggiunge inoltre avere inteso ripetere più volte dal defunto di lui padre Conte Augusto Franceschini il quale ha dimorato parecchi anni in Montalboddo, essendo sostituto cancelliere del Governatore, che la colonna ivi esistente al principio della gradinata conducente all'ex convento dei Padri Cappuccini sia stata trovata nella detta Località delle Muracce. Il Signor Don Raffaele Monti Priore, dichiara che nell'anno 1883 all'incirca fece eseguire degli scavi in un appezzamento di terreno appartenente alla Parrocchia di San Severo e precisamente situato in prossimità dei ruderi dell'antica Ostra e che ebbe a rinvenire un'anfora di terracotta della capacità di circa 6 litri, parecchi cadaveri custoditi da apposita cortellata di mattoni, ricoperti con tegole, un idoletto di bronzo, il torso di un Cristo di marmo, nonchè parecchi frammenti di altri oggetti in terracotta. Il Signor Professore Leopoldo Bellini dichiara che da parecchie persone ed in particolare da certa Teresa Goretti, ora defunta, gli vennero offerti moltissime volte in vendita vari oggetti siccome monete di bronzo, anelli, idoletti ecc. che affermavano di avere rinvenuto alle Muracce. Il Signor Gaetano Cingolani coltivatore di un predio di proprietà del Cav. Leone Baldoni, posto vicino alle Muracce, trovò circa nove anni addietro una pietra con parte di catena di metallo ad uso calamaio, venduto a Vincenzo Mariotti di Montenovo per L. 2, un ramaiolo di metallo venduto al Sig. Agostino Monti di Nidastore per L. 1. Dichiara inoltre di aver trovato in unione al di lui fratello Luigi Cingolani una grande quantità di monete di argento e di bronzo, parte delle quali vennero da lui vendute in Montenovo ed in altri paesi a persone delle quali non ricorda il nome e parte vennero portate dal di lui fratello a Roma per vendere. Il Signor Michele Biagini dichiara che mentre alcuni anni or sono coltivava il fondo prossimo alle Muracce, di proprietà del Conte Franceschini di Jesi, ha in diverse volte trovato una moneta d'oro, parecchie d'argento e moltissime di bronzo che vennero da lui vendute al Signor Nicola Brunetti che ne faceva collezione e a certo Sig. Pennacchietti in allora preposto al registro di Arcevia. Ebbe inoltre a rinvenire piccoli vasi di terracotta e numerosi cadaveri custoditi da tegole, uno dei quali portava ornamenti d'oro e d'argento, che furono venduti dal di lui padre Antonio Biagini a persona di cui non ricorda il nome nel prezzo di circa L. 75 (settantacinque). Il Signor Tullio Tullj dichiara di possedere, per aver comprati in epoche diverse da alcuni contadini che lavoravano i terreni situati in prossimità delle cosiddette Muracce i seguenti oggetti ivi rinvenuti: un indoletto in bronzo dell'altezza di cm. 8 rappresentante un gladiatore, una piccola figurina in bronzo dell'altezza di centimetri 4 rappresentante un frate; 14 monete antiche delle quali 10 circa in argento e 4 di bronzo nonchè tre corniole con figurine incise. Dichiara inoltre che in diversi anni ha raccolto qualche centinaio di lastre di marmo di differenti qualità, ritrovate nella suindicata località e che vennero da lui usate per fabbricare. Il Signor Sante Neri dichiara che allorquando era alle dipendenze della cura di San Severo nel lavorare il terreno in prossimità alle Muracce, ebbe a rinvenire un idoletto in bronzo che vendette a due sacerdoti di Montenovo, nonchè parecchie monete di bronzo che vendette al Signor Nicola Brunetti detto Castellano. Ricorda parimenti che il defunto di lui fratello Luigi ebbe a trovare una moneta d'oro e due d'argento, che vendette  pure al sunnominato Signor Nicola Brunetti. Il Sig. Paolino Neri dichiara parimenti che lavorando assieme al di lui padre nel suindicato terreno ebbe a rinvenire una medaglietta di argento ed una quantità di monete di bronzo che vendette al detto Signor Brunetti, nonchè una piccola pietra d'anello color turchino che vendette a certo Vincenzo Arcangeli. Tutti i sunnominati Signori comparenti concordemente affermano che parecchie altre persone potrebbero essere in grado di emettere consimili dichiarazioni, alcune delle quali per avere rinvenuto nel lavorare i terreni situati in prossimità alle cosidette Muracce, monete d'oro, d'argento e bronzo e diversi altri oggetti antichi, altre siccome possessori di oggetti ivi rinvenuti. I comparenti Signori Giovanni Brunetti, Luigi Gregorini. Michele Biagini, Sante Neri e Paolino Neri hanno dichiarato a me notaio di non poter sottoscrivere il presente atto perchè illetterati, non sapendo ne leggere ne scrivere. Del presente fui rogato io Notaio che ne detti lettura a chiare ed intelligibile voce, presenti sempre gli anzidetti testimoni Signori comparenti e richiamati a dichiarami che l'atto sia conforme alla loro volontà, avutane la conferma, viene sottoscritto. Questo atto consta di tre fogli di carta bollata e venne da me scritto nei primi due fogli per intero ed in tre facciate del terzo. Firmato: Francesco Conte Franceschini fu Augusto, D. Raffaele Priore Monte fu Pacifico, Leopoldo Prof. Bellini del fu Filippo, Cingolani Gaetano fu Domenico, Tullio Tullj fu Francesco, Pacifico Fiorani testimonio, Ascanio Ballanti di Quirino testimonio. Dr. Lazzaro Levi di Abramo Alessandro Regio Notaio residente in Montenovo. Registrato a Senigallia il 12 agosto 1881 al Vol. 14 Pubblici N° 221 par. 132. Esatta lira una e cent. venti per il Ricevitore firmato E. Martelli (La copia notarile di tale atto esiste nell'archivio del Comune di Ostra Vetere)". Da quanto sopra riportato ci vuole poco a dedurre che se nell'arco di un quarantennio sono stati rinvenuti casualmente tali e tanti reperti archeologici attestati nell'atto notarile in cui compare come testimonio un mio omonimo, chissà quanti altri ne sono stati rinvenuti nei 1.500 precedenti e nei 120 anni successivi fino a oggi? E quanti altri se ne protranno rinvenire le corso delle prossime campagne di scavo?

Francesco Fiorani

 

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