Dal Mondo: Battuto all'asta a New York per 450 milioni Salvator Mundi di Leonardo |
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Giovedì 16 Novembre 2017 16:14 |
L'ultima tela di Leonardo rimasta in mani private, il “Salvator Mundi”, è stata battuta all’asta dalla celebre casa Christie’s per l’incredibile cifra di 450 milioni di dollari. Il quadro più caro mai venduto al mondo ha polverizzato tutti i precedenti record. La piccola opera ad olio su tavola di noce, che misura appena 66 × 46 cm, raffigura Cristo benedicente con in mano un globo trasparente. Era stata valutata da Christie's 100 milioni di dollari, ma in un crescendo di offerte al rialzo ha raggiunto la portentosa somma mai pagata per un capolavoro di pittura. Eppure sessant’anni fa fu acquistato per appena 45 sterline. Nel 2011 è stato autenticato da alcuni tra i suoi maggiori studiosi in occasione della mostra che si era svolta alla National Gallery di Londra intitolata “Leonardo da Vinci: Painter at the Court of Milan”, ipotizzando che Leonardo avesse realizzato il dipinto per la famiglia reale francese
durante il suo soggiorno in Francia alla fine del Quattrocento e che fosse stato portato poi in Inghilterra nel 1625 dalla regina Enrichetta Maria di Borbone, sposa di re Carlo I. Ciò che è certo è che è stato registrato nell’inventario della collezione reale. Se ne erano perse le tracce dal 1763 al 1900, quando fu acquistato da Sir Charles Robinson come opera del seguace di Leonardo, Bernardino Luini. L’opera è passata in asta nel 1958 per appena 45 sterline. Successivamente è scomparsa di nuovo per 50 anni, fino al 2005, quando è ricomparsa sul mercato. Nel 2007 è iniziato il processo di restauro che ha concluso come si trattasse non di una copia realizzata da un allievo, bensì proprio di un capolavoro di Leonardo da Vinci. Il dipinto è stato poi venduto nel 2013 per ben 80 milioni di dollari a una società svizzera che si occupa di trasporto e conservazione di opere d’arte e che l’ha rivenduto al miliardario russo Dmitry Rybolovlev per 127 milioni di dollari. Ora un nuovo passaggio di mano per la strepitosa somma. Abbiamo tentato di tracciare una breve cronistoria del dipinto che ha sollevato in quest’ultimo periodo grande clamore nel mondo dell’arte. Registriamo anche le accuse mosse dal critico d’arte Vittorio Sgarbi che rimprovera al governo italiano di aver rinunciato ad acquisire al patrimonio artistico nazionale l’opera del più grande pittore italiano del Rinascimento. Ma non possiamo nemmeno omettere il parallelo fra questo capolavoro e un altro capolavoro che ci interessa da vicino: la statua dell’imperatore Traiano trovata alle Muracce nel 1848 e trafugata dal mezzadro Giovanni Brunetti detto Soverano che la vendette per pochi spiccioli a un signorotto locale, e poi passata di mano in mano, nel disinteresse dello Stato, che ne ha permesso la vendita al Museo di Ginevra, dove si trova tuttora, grazie al sindaco dell’epoca Nicola Brunetti che l’aveva venalmente ceduta. Due capolavori italiani, quindi, finiti in mani straniere. Forse per sempre. Viene da domandare se questa è davvero la “politica” culturale opportuna profusa dallo Stato e dal Comune per il patrimonio dell’umanità.
da Centro Cultura Popolare |