Ostra Vetere: Anniversario della Ricognizione del sottotenente Nazzareno Pancotti il 3 agosto 1944 |
|
|
|
Martedì 03 Agosto 2021 18:25 |
Verso la fine della seconda guerra mondiale 1939-1945 anche le nostre contrade vennero investite dal turbine militare sotto l’invasione dell’esercito tedesco, in ritirata a motivo della avanzata delle truppe del Corpo di Liberazione Italiano che lentamente risaliva la penisola. Fra le truppe alleate figurava anche un contingente di bersaglieri, in cui era inserito anche il nostro concittadino sottotenente Nazzareno Pancotti. Grazie a lui l’intenso bombardamento che era stato deciso dal Comando Alleato, allo scopo di
scacciare le truppe del regime nazional-socialista tedesco di Hitler affiancate dalle truppe volontarie della Repubblica Sociale Italiana del dittatore nazional-socialista Mussolini, il paese di Ostra Vetere venne risparmiato e, in vista della successiva imminente liberazione del paese, il sottotenente Nazzareno Pancotti, travestito con abiti civili da contadino, nottetempo riuscì ad entrare per primo a Ostra Vetere per andare a salutare i suoi familiari. Tornato poi fortunosamente illeso dietro le linee alleate, il mattino dopo tornò alla testa dei suoi bersaglieri entrando dalla Porta Santa Croce, poi ribattezzata Porta 4 Agosto dalla data della Liberazione del paese. E poiché cultura è anche memoria storica, il Comune di Ostra Vetere, guidato dall’allora Sindaco Alberto Fiorani, decise di celebrare nel 1984 il Quarantennale del “Passaggio del Fronte e della Liberazione di Ostra Vetere” con una toccante cerimonia che vide la presenza dei combattenti bersaglieri e del Battaglione San Marco che componevano il C.I.L. e che quarant’anni prima entrarono a Ostra Vetere per primi Liberatori, come documenta la foto con al centro il tenente colonnello Comandante del Presidio Militare di Ancona Nazzareno Pancotti vicino al Sindaco cavaliere Giuseppe Paolini in occasione della consegna della medaglia d'oro che gli venne conferita per il 30° anniversario della Liberazione nel 1974.
da Centro Cultura Popolare |