Ostra Vetere: Ritorna sindaco il conte Adriano Mei-Gentilucci durante la prima guerra mondiale |
Domenica 08 Maggio 2011 20:35 |
L’ottima tesi di laurea del giovane consigliere comunale Alessandro Tarsi, fresca di stampa (http://www.ccpo.it/gazzetta-dj/comunicati/6641-ostra-vetere-il-consigliere-comunale-alessandro-tarsi-si-e-laureato-con-il-massimo-dei-voti-auguri-al-neo-dottore, testo numero 148 della collana del Centro di Cultura Popolare) ci informa sull’attività dell’ottavo Sindaco post-unitario, il conte Adriano Mei-Gentilucci ritornato nuovamente alla guida della amministrazione comunale di Ostra Vetere durante il difficile periodo della prima guerra mondiale, secondo la
sintesi estratta dalle pagine 58-60: “Il 29 luglio del 1914 per la prima volta vi fu un rinnovo totale del consiglio comunale. A presentarsi per i venti posti furono in cinquanta. La nuova legge elettorale permette di avere iscritte alle liste ben 995 persone. I votanti furono 620. (…). Eletto a sindaco è il Conte Adriano Mei-Gentilucci, uomo neutrale che venne eletto infatti con ben 15 voti su i 16 presenti all’adunanza comunale del 2 agosto. (…). Il primo punto su cui si soffermò fu l’acquedotto che dichiarò già finito; il secondo punto riguardava la costruzione della strada per Jesi che sembrava quasi giunta al termine e per la quale il comune non doveva più nulla; il terzo punto riguardava la costruzione di fognature nel centro storico. Per le fognature venne richiesto un prestito alla Cassa Depositi e Prestiti per il valore di 15398,30 Lire che andò a coprire l’intera spesa dei lavori. Un passo in avanti enorme per l’igiene dell’intera comunità ostraveterana. Il quarto punto riguardò la costruzione della scuola nel centro storico. Il sindaco palesò il dubbio di non riuscire a ricoprire gli enormi costi (195.332,98 Lire) preventivati per la costruzione. Il sindaco però affermò di impegnarsi al massimo per trovare i soldi e per mandare avanti i lavori. Il quinto punto riguardò l’abbattimento della chiesa di San Francesco e la successiva costruzione sulle sue rovine di una piazza per il centro storico. Nel sesto punto il sindaco affermò il suo impegno per il corretto funzionamento della luce elettrica nel territorio comunale. Poco tempo dopo è lo stesso sindaco ad affermare che l’amministrazione comunale corre spedita e serena verso gli obbiettivi del paese. Il 1915 fu un anno di notevole tranquillità amministrativa anche perché diversi consiglieri comunali vennero chiamati al fronte. In questo anno c’è da segnalare solo la costruzione di un impianto elettrico nella residenza municipale e la concessione di acqua potabile gratis verso l’ospedale. La guerra richiese sempre più sforzi, nel 1916 ben cinque assessori su sette sono chiamati al fronte. Il prefetto sollecitò quindi che la giunta comunale venisse ripristinata per far si che il comune non venisse paralizzato del tutto da questa situazione. Mei-Gentilucci il 24 luglio, grazie al decreto luogotenenziale 27 maggio 1915, n° 744, chiese ai consiglieri anziani di prendere i posti di assessori sino al ritorno degli effettivi dal fronte. Ad accogliere l’appello furono soltanto i consiglieri Tassi e Pandolfi. Al sindaco questi due nomi bastarono, per lui la giunta poteva ritenersi completa ed nuovamente operante. Nello stesso anno la Cassa Depositi e Prestiti accettò la richiesta di prestito pari a 20.700 Lire per la costruzione nel territorio comunale di un impianto elettrico. Il 1917 è ancora una volta un anno di stallo per la vita politica. L’8 ottobre, una lettera del prefetto inviata a tutti i consigli comunali della provincia di Ancona invitò fortemente ad evitare nei comuni della provincia qualsiasi dimissione da parte dei consiglieri. Il suggerimento del prefetto venne da un clima che aveva portato molti comuni ad avere consigli comunali composti da solo la metà dei membri visto che il richiamo alle armi non risparmiò nessuno. Il 1918, l’anno della fine del primo conflitto mondiale, è un anno di cui sappiamo molto poco, visto che non abbiamo molti documenti che parlano della vita amministrativa. Si sa solo del ritorno a casa di tutti gli assessori partiti per il fronte. In quest’anno il comune contava ben ventitre dipendenti comunali. Il dopo guerra portò ad Ostra Vetere, come in tutto il resto della nazione, una ventata di malessere e disagi per tutta la popolazione. Come se non bastasse il 17 novembre 1919 il sindaco Mei-Gentilucci, a 54 anni, diede le dimissioni a causa del suo stato di salute. Pochi giorni dopo anche l’intera giunta comunale si dimette per dare modo al consiglio di provvedere all’interesse del comune nel modo più opportuno”.
da Centro Cultura Popolare |
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