Ostra Vetere: Mensilario dell'elezione del sindaco ser Cicco di Giacomo il 1° settembre 1355 |
|
|
|
Mercoledì 01 Marzo 2023 18:43 |
Il tormentato periodo di storia patria della metà del XIV° secolo, all'epoca della cosiddetta "cattività avignonese", è quel periodo storico nel quale i Papi non risiedevano più a Roma, ma ad Avignone in Francia. La lontananza della Curia Romana dall'Italia, ma soprattutto la debolezza politica del Papato, avevano creato le condizioni favorevoli ai tanti signorotti disseminati sulle terre dello Stato della Chiesa che cercarono di liberarsi dalla sua dipendenza e di crearsi propri stati indipendenti. L'anarchia era così accentuata che queste Signorie si trovavano continuamente in lotta: ognuna cercava di sopravvivere lottando contro l'invadenza del vicino e a sua volta era invadente con qualc'altro. Le guerre, i colpi di mano, gli attentati proditori e le rivolte erano fatti quotidiani. Così anche nella nostra zona avvenivano le stesse cose: Nicolò Bisaccioni conte di Boscareto aveva ben presto conquistato Montenovo e Corinaldo e, postosi a capo del partito ghibellino sostenitore dell'imperatore, aveva ben presto esteso il suo dominio. Lo ricordiamo alla presa del forte di
San Cataldo ad Ancona, alla conquista di Arcevia che allora si chiamava Roccacontrada, all'assedio di Serra de' Conti dal quale fu respinto per opera del beato Gherardo, allora parroco del paese, che anche per questo lo elesse suo protettore dopo la morte. Ma ben presto le sue mire si posarono sul fiorente stato jesino al quale dichiarò guerra: così dopo aver assediato la città e vinto la difesa, fece tagliare la testa al suo avversario Tano di Baligano e massacrare con barbara ferocia i suoi seguaci. A porre riparo a queste situazioni il Papa da Avignone inviò come suo Luogotenente e Legato il Cardinale Egidio Albornoz con il compito di riconquistare e pacificare lo Stato della Chiesa. L'Albornoz assoldò un piccolo ma agguerrito esercito e scese in Italia. Dopo una rapida e fortunata campagna militare e soprattutto sfruttando abilmente le divisioni, le lotte e le gelosie fra signorotti, riuscì a recuperare lo Stato Pontificio. Nicolò da Boscareto dovette arrendersi e così anche Montenovo ritornò in seno alla Chiesa Romana prestando giuramento di fedeltà al Legato, come chiaramente appare dall'atto di Sindacato. Il 1° settembre 1355 il Consiglio Comunale elegge per proprio Sindaco Ser Cicco di Giacomo del castello di Serra San Quirico affinché si recasse dal Legato a riconoscere che il castello e il territorio di Montenovo erano sempre stati di pertinenza della Chiesa e che a questa ritornava, dopo aver abiurato i ghibellini, chiedendo l'assoluzione dalla scomunica. (da: 6 - Alberto Fiorani, L'opera del cardinale Albornoz e il ritorno di Montenovo in seno alla Chiesa Romana, Ostra Vetere (AN) Centro Cultura Popolare, 1981, pp. 80), pagina 16).
da Centro Cultura Popolare |