Ostra Vetere: Il 3 maggio Ritrovamento della Santa Croce |
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Mercoledì 03 Maggio 2023 18:13 |
Il 3 maggio si celebra il “Ritrovamento della Santa Croce” sulla quale Gesù fu crocifisso. La reliquia sarebbe stata ritrovata a Gerusalemme nell'anno 327-328 dalla madre dell'imperatore romano Costantino I, Flavia Giulia Elena. La Vera Croce sarebbe stata poi in parte conservata a Gerusalemme, in parte a Costantinopoli e in parte a Roma. La reliquia di Gerusalemme vi rimase fino al 1187, quando se ne persero le tracce dopo la conquista della Città Santa da parte del Saladino. In diversi luoghi esistono frammenti che si vorrebbe provengano da essa. Socrate Scolastico (nato nel 380 circa) fornisce un resoconto del ritrovamento nella sua Storia ecclesiastica. Narra come Elena, madre di Costantino I, avesse fatto distruggere il tempio pagano romano costruito sopra al Sepolcro e, riportatolo alla luce, vi ritrovò tre croci e il Titulus crucis (il cartello posto sulla croce di Gesù). Secondo il racconto di Socrate, Macario, vescovo di Gerusalemme, fece porre le tre croci una per volta sopra il corpo di una donna gravemente malata. La donna, miracolosamente, guarì
perfettamente al tocco della terza croce, che venne identificata con l'autentica croce di Cristo. Socrate sostiene che fossero stati ritrovati anche i chiodi della crocefissione e che Elena li avesse mandati a Costantinopoli, dove furono incorporati nell'elmo dell'imperatore e uno fu trasformato nel morso del proprio cavallo (questo morso sarebbe quello conservato prima nell'antica Basilica di Santa Tecla e, dopo la traslazione del 1548 voluta dal Vescovo Carlo da Forlì, nel Duomo di Milano, a decine di metri d'altezza dal suolo). Secondo una tradizione, un altro chiodo dovrebbe circondare l'interno della corona ferrea, oggi conservata nel Duomo di Monza. Sozomeno (morto nel 450 circa), nella sua Storia ecclesiastica, fornisce in pratica la stessa versione di Socrate. In più egli aggiunge che il luogo del sepolcro era stato «...rivelato da un ebreo che abitava ad est, e che aveva tratto questa informazione da certi documenti ereditati da suo padre». Versioni più tarde della vicenda sostengono che l'ebreo che aveva aiutato Elena si chiamasse Giuda, che in seguito si fosse convertito al Cristianesimo e avesse preso il nome di Ciriaco, e che divenne poi vescovo di Ancona. Già poco dopo il ritrovamento, diversi frammenti vennero staccati dalle principali reliquie della Vera Croce e, dopo essere stati ulteriormente suddivisi, furono largamente distribuiti a moltissime chiese nel mondo. Un frammento della Vera Croce venne donato a Montenovo (come si chiamava l’attuale Ostra Vetere) nel 1292 dal primo papa appartenente all’Ordine francescano, papa Niccolò IV, Girolamo Masci (Lisciano, 30 settembre 1227 – Roma, 4 aprile 1292), 191º papa della Chiesa cattolica dal 1288 alla morte. Il fatto era che a quell’epoca Montenovo (ora Ostra Vetere) aveva già una chiesa monastica dedicata a Santa Croce, che solo 400 anni dopo verrà ceduta ai frati minori che ancora l’officiano. L’antichissima chiesa di Santa Croce era una chiesa monastica aggregata alla antica chiesa benedettina ravennate di San Severo al Paradiso, dipendente dall’abbazia di San Lorenzo in Campo, prima che sorgesse la chiesa parrocchiale di Santa Maria Annunziata di Piazza. Si può dire che Montenovo sia legato a Santa Croce fin dalla sua costituzione in libero Comune alla fine del 1.100. Antichissima tradizione locale voleva che la ricorrenza della Santa Croce fosse particolarmente onorata nelle nostre campagne, dove in questa giornata venivano piantare piccole croci di canna sui campi di grano a scopo apotropaico di benedizione delle messi in vista del successivo raccolto.
da Centro Cultura Popolare |