a MONTENOVO i fatti nostri del 4 maggio |
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Venerdì 04 Maggio 2018 00:00 |
1822 - Gli obblighi morali dei confratelli delle Confraternite locali non si limitavano soltanto a un controllo della loro vita personale e associativa: anche la moralità pubblica era oggetto delle attenzioni delle Confraternite. Ne fa fede il verbale di congregazione della Venerabile Confraternita del Santissimo Sacramento, nel corso del quale il Vicario Foraneo propose ai confratelli di ripristinare una antica usanza secondo la quale si dovevano estrarre a sorte due di loro al mese affinchè girassero per il paese a reprimere, in qualità di "correttori delle bestemmie", le intemperanze verbali dei concittadini. L'esercizio di tale pratica censoria veniva esteso anche a tutte quelle
attività che potevano indurre al vizio e all'ozio e quindi veniva rivolto anche contro il giuoco delle carte, che venivano sequestrate nelle osterie e bruciate nel corso di pubbliche manifestazioni religiose, come accadde a Montenovo a conclusione delle Sante Missioni il 4 maggio 1822. (Alberto Fiorani, La storia e i caratteri della devozione lauretana delle confraternite, testo 041, Ostra Vetere, Centro Cultura Popolare (AN), 1995, pp. 102-103).
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