Oggi 13 agosto ... accadde. Pillole di storia montenovese |
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Giovedì 13 Agosto 2009 19:44 |
Dal diario manoscritto "Miscelanea Veritas" (1815-1840) del concittadino Francesco Procaccini ricaviamo le seguenti notizie dei fatti occorsi quasi due secoli fa a Montenovo, era il giovedì 13 agosto 1837:"Abbiamo Notizie da Roma pessime regnando il Male Pestifero del Colera Morbus facendo Strage allo Spedale di S. Spirito, ed altri luoghi per cui tutto è guardato a Vista, e con Massime Cautele rigorosissime. Poveri Noi! Tutto a danni Nostri. Il gran Calore temporale si è reso spasmodico
all'Eccesso, per cui è pernicioso". Per chi ha difficoltà a leggere la prosa del primo Ottocento del diario di Procaccini, sciogliamo qualche abbreviazione e diamo qualche interpretazione a parole desuete: "Colera Morbus" è il cholera-morbus, male subdolo e inarrestabile che rievocava il terrore antico della peste, dilagato rapidamente dall'Asia in Europa dal 1831 seminando la morte, approdò anche da noi nel 1835. Lo Stato della Chiesa e i singoli comuni misero in atto misure igieniche e sanitarie studiate con largo anticipo, istituirono una fitta rete assistenziale, allertarono l'intero corpo medico e stabilirono luoghi di "cura", o piuttosto di isolamento, onde limitare gli esiti letali della "misteriosa contagione". In molte località vennero deliberati, con voto pubblico, erezioni di chiese, cappelle e santuari per impetrare la protezione divina, accertata l'impotenza della medicina dell'epoca, e fennero tenute pubbliche manifestazioni di fede, processioni penitenziali e pellegrinaggi di devoti. La diffusione del morbo si era già presentata nella primavera dell'anno precedente ad Ancona ed aveva provocato il trasferimento della fiera franca da Senigallia al capoluogo marchigiano: una scelta che Ancona pagò con un alto numero di morti nell'estate del 1836. Anche nell'anno successivo il rinfocolarsi di casi mortali in numerose città, tra cui Roma, in cui operava il celebre e antico "Spedale" ovvero Ospedale di Santo Spirito in Sassia vicino al Vaticano, incuteva quella paura che Procaccini non manca di registrare nel 1837, mentre il colera si riproporra a più riprese anche nei decenni successivi fin dopo l'unità d'Italia.
Chiara Fiorani |