Oggi 12 ottobre ... accadde. Pillole di storia montenovese: Quando Procaccini definì "masnadieri" i preti |
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Lunedì 12 Ottobre 2009 17:47 |
Dal diario manoscritto "Miscelanea Veritas" (1815-1840) del concittadino Francesco Procaccini ricaviamo le seguenti notizie dei fatti occorsi quasi due secoli fa a Montenovo, era la domenica 12 ottobre 1828: "Altro rimpatriamento della Rapita Violante Figlia d'Ang.o Tajanoni dal med.o Padre Ricondotta, e non dai Masnadieri Preti, che la trafugarono, la mattina dei 14: Luglio p.p., come qui a tergo è stato descritto. Dirrò poi
qual sarà il di Lei destino". Per chi ha difficoltà a leggere la prosa del primo Ottocento del diario di Procaccini, sciogliamo qualche abbreviazione e diamo qualche interpretazione a parole desuete: "rimpatriamento" sta per ritorno in paese, "Ang.o" sta per Angelo, "med.o" sta per medesimo, "p.p." sta per passato prossimo ovvero scorso, "a tergo" sta per addietro, "Dirrò" sta per dirò. Procaccini si riferisce a una precedente notizia, che già aveva suscitato i suoi rimbrotti a proposito dell'allontanamento dalla famiglia del dissenziente Angelo Tajanoni della figlia ventunenne Violante, che voleva farsi monaca. Il fadre furente minacciava di affogarla in una pozza e, di più, aveva acceso anche il forno di casa per spaventarla con la minaccia di "arrostirla" per stornarla da suo proposito. Intervennero i sacerdoti per evitare spropositi, relazionando al Vescovo il caso. Quando il padre partì per Senigallia a giustificarsi in curia, quattro sacerdoti si recarono a casa Tajanoni e prelevarono la giovane, maggiorenne e consenziente, per trasportarla "in legno", cioè in carrozza, al monastero di Monte San Vito, provocando il biasimo del Procaccini che definì i preti "masnadieri" cioè rapitori: "Così il Padre non ha più diritti Sopra i Figli?, ma bensì i Preti". Con lo stesso salace termine di "masnadieri" li definì nuovamente nel diario in data odierna, dopo che il padre era riuscito a far tornare a casa la figlia.
Chiara Fiorani |