Si avvicina la festa di San Giovanni Battista, patrono di Ostra Vetere e, come è ormai tradizione, il 24 giugno di ogni anno il Centro di Cultura Popolare proclama l'assegnazione del Premio San Giovannino. L'anno passato 2008 il Premio venne assegnato allo scrittore e giornalista Raoul Mancinelli con questa motivazione: "Iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 1983 e premiato nel 2008 a Pesaro dal Presidente dell'Ordine Gianni Rossetti per i 25 anni di attività giornalistica, Raoul Mancinelli segue da cronista le vicende del paese e del comprensorio da oltre trent'anni, come corrispondente del quotidiano Corriere Adriatico e delle agenzie di stampa Italpress di Palermo, Mediasport di Roma e Mediapress 2001 di Napoli. La sua attività lo ha portato a pubblicare articoli, oltre che su Corriere Adriatico, in quattordici diversi quotidiani italiani, oltre che a sviluppare una intensa pubblicistica. Ha scritto dieci libri, otto dei quali dedicati a vicende o aspetti della storia o dell'arte di Ostra Vetere o di altri centri del senigalliese, e due biografie (quella di Agostino Peverini e quella di Albertino Castellucci). I suoi saggi e interventi monografici sono stati pubblicati da una molteplicità di editori o istituzioni culturali (Marietti Editore, Il Lavoro Editoriale, Istituto Internazionale di Studi Piceni, Centro di Cultura Popolare ecc.). Ha anche, per più anni, affiancato l'impegno giornalistico alla partecipazione alla vita associativa del paese, essendo stato componente dei direttivi di svariate associazioni locali (Pro Loco, Società Sportiva Olimpia, Concerto Cittadino G.B. Pergolesi, Azione Cattolica ecc.)". Per conoscere l'assegnatario del Premio San Giovannino di quest'anno 2009, invece, bisognerà attendere ancora qualche giorno, fino alla data del 24 giugno prossimo. San Giovanni Battista venne scelto patrono del paese già nel Medioevo, forse a motivo che qui era attiva una "commenda", o solo una "magione", del Sovrano Ordine Militare di San Giovanni di Gerusalemme, oggi conosciuto come Ordine di Malta. Ne dà prova documentale la bolla di papa Onorio III, inviata al Vescovo di Senigallia Bennone nel 1223, che cita anche la chiesa di San Giovanni, una chiesa rurale non più esistente e la cui memoria si conserva ancora nella denominazione della strada lungo cui sorgeva: il Vallone San Giovanni.

Danierla Crocetti