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Santo del giorno 12 giugno San Leone III papa PDF Stampa E-mail
Mercoledì 12 Giugno 2013 00:00

Santo del giorno 12 giugno San Leone III papa Nativo di Roma, Leone III, dopo la consacrazione avvenuta il 27 dicembre 795, comunicò a Carlo Magno la morte del suo predecessore Adriano I e quindi la sua consacrazione, gli mandò il vessillo della città di Roma, in segno di ossequio e le chiavi della Confessione di San Pietro con l’invito a mandare un suo rappresentante alla cerimonia del giuramento di fedeltà del popolo romano. Dovette occuparsi della questione dell’adozionismo teoria sostenuta principalmente dai vescovi spagnoli Felice di Urgel e Elipando di Toledo, questione già discussa sotto il pontificato del predecessore Adriano I e condannata nei sinodi di Ratisbona del 792 e Francoforte del 794, ma Felice volendo discolparsi, si appellò a Carlo Magno, l’intervento del re fece sì che il papa convocasse nell’autunno 798 un sinodo a Roma, in cui fu confermata la condanna delle tesi di Felice. Altra questione che interessò il suo pontificato, fu quella del Filioque che vedeva in contrapposizione le due Chiese di Oriente ed Occidente. Nel simbolo o credo Niceno-Costantinopolitano, c’è riguardo la progressione dello Spirito Santo, l’espressione “qui ex Patre procedit”, cioè che procede dal Padre. In Occidente però dal 589 in poi, dal concilio di Toledo, si usava aggiungere la parola Filioque, cioè che lo Spirito Santo procede non solo dal Padre ma anche dal Figlio, così da poter precisare l’uguaglianza e la stessa sostanza delle tre persone della Santissima Trinità. Questo si trasformò in discordia fra Greci e Latini con accuse di mancanza di ortodossia, prendendo gli Atti del Concilio di Nicea come argomento interpretativo della questione. Verso l’807 dopo un periodo di acquiescenza, il contrasto scoppiò di nuovo, questa volta a Gerusalemme fra i monaci greci e quelli latini; il papa riaffermò il principio della progressione dello Spirito Santo dal Padre e dal Figlio e giacché i monaci latini erano dei franchi, rimise la questione a Carlo Magno, il quale convocò il sinodo di Aquisgrana dell’809 dove, dopo ampia discussione, fu approvata l’aggiunta del Filioque al credo; papa Leone III approvò la deliberazione, ma volendo essere il padre di tutti, orientali ed occidentali, non ritenne opportuno farne un obbligo per i Greci. Papa Leone ebbe già dai primi anni del suo pontificato parecchie avversità, in particolare dai parenti del defunto papa Adriano I, che li aveva favoriti in importanti incarichi e uffici, quindi fomentarono un odio contro di lui che non poteva continuare a favorirli, fino al punto da organizzare un vero e proprio attentato. Il 25 aprile 799 mentre il papa si recava a cavallo dal Laterano a San Lorenzo in Lucina per delle funzioni, fu assalito improvvisamente da alcuni uomini armati che lo tirarono giù da cavallo e presero a maltrattarlo, cercando di accecarlo e tagliargli la lingua; il papa cercò rifugio nella vicina chiesa, dove lo inseguirono gli assalitori; in serata fu portato prigioniero al monastero di Sant’Erasmo al Celio, dove poi i fedeli riuscirono a liberarlo e a riportarlo a San Pietro; in seguito fu soccorso dal duca di Spoleto, Guinigi che lo condusse in salvo nella sua città. Papa Leone III chiese l’intervento di Carlo Magno a cui si erano appellati anche gli avversari; ne seguì un processo durante il quale il pontefice giurò solennemente di non essere colpevole dei crimini che gli venivano imputati. Il re presente a Roma, due giorni dopo, ricevette il 25 dicembre 800 dalle mani del papa la corona del Sacro Romano Impero; divenuto così anche imperatore, Carlo Magno poté pronunziare la sentenza di morte per gli attentatori ma, per l’intervento del papa, la condanna fu commutata con l’esilio in Francia. I contrasti fra alcune famiglie patrizie romane contro il papa continuarono anche dopo la morte di Carlo Magno (814). Papa Leone III fondò la Scuola Palatina, da cui derivò l’Università di Parigi. Morì il 12 giugno 816 e fu sepolto in San Pietro. La Sacra Congregazione dei Riti nel 1673, inserì il suo nome nel Martirologio Romano al 12 giugno, ma nella revisione del 1963 la sua festa è stata eliminata.

Da: http://www.santiebeati.it