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Santo del giorno 16 giugno San Quirico martire PDF Stampa E-mail
Domenica 16 Giugno 2013 00:00

Santo del giorno 16 giugno San Quirico martire Durante la persecuzione di Diocleziano ad Iconio, città della Licaonia (regione dell'attuale Turchia) si trovava Giulitta, donna ricchissima e d'alto lignaggio, la quale era rimasta vedova con un figlio in tenera età battezzato con il nome Quirico. Lasciata la città e i suoi averi, per sfuggire alla feroce persecuzione, scese con le sue ancelle verso la Seleucia. Ritenne però prudente proseguire per Tarso, nella Cilicia, dove fu raggiunta e fatta arrestare col suo bambino dal crudele governatore romano Alessandro, con l'accusa di essere cristiana. Sottoposta a lunghi interrogatori al fine di farla abiurare, rifiutandosi di sacrificare agli dei, confessò con fermezza di essere cristiana. Intanto il governatore Alessandro, che aveva tolto il fanciullo alla madre, lo teneva, quale estremo strumento di persuasione, sulle sue ginocchia. Ma il fanciullo, vedendo torturare sua madre cominciò a piangere e a gridare e, sentendola professarsi cristiana, con franchezza fece altrettanto. Il governatore imbestialito, preso il bambino per un piede, lo scagliò dall'alto dei suo seggio al suolo dinanzi alla madre, in modo che la piccola testa andò a battere contro i gradini dei tribunale, sui quali “schizzarono le tenere cervella”. La madre, pur impietrita dal dolore, restò ferma nella fede e anzi rese grazie a Dio perché il figlio l'aveva preceduta nella gloria dei Paradiso. Poi anch'essa, dopo strazianti torture, fu consegnata al boia per essere decapitata. I loro corpi, raccolti da una fedele ancella, furono tenuti nascosti fino a quando il clima di pace e di sicurezza dell'era costantiniana permise che fossero esposti in luogo pubblico. La data più probabile del loro martirio è il 15 luglio dei 304 (o 305), anche se la loro festa nella Chiesa occidentale è prevalentemente celebrata il 16 giugno. Il racconto della Passione del piccolo Quirico e di sua madre Giulitta ebbe tanta fortuna da venire presto estesamente divulgata. Non molti anni dopo la loro morte il vescovo di lconio Teodoro, su richiesta dei vescovo Zosimo, avvalendosi di testimoni attendibili e documenti sicuri ricostruì fedelmente la drammatica storia di Quirico e Giulitta e del loro martirio. In Occidente il loro culto si diffuse nel Medioevo soprattutto in Italia, Francia e Spagna. Il vescovo francese d'Auxerre Sant’Amatore (o Amanzio) tornando da una visita ai Luoghi Santi trasportò le reliquie da Antiochia a Marsiglia, dove furono deposte nell'Abbazia di San Vittore. Amatore morì nel 418, e da quest'epoca comincia la diffusione in Occidente dei culto dei due Santi Martiri. In Italia si contano una cinquantina di località che portano il nome di San Quirico (o Chirico), ma ben più numerosi sono i luoghi di devozione (chiese parrocchiali e non, oratori, ecc.). In Campania è individuato come unico luogo di culto la chiesa di Bolano (Salerno), dove la medievale devozione è attestata da un documento di vendita dell'801 (Codex Diplomaticus Cavensis 1,5 - Badia di Cava). Nelle Marche il comune di Serra San Quirico in provincia di Ancona prende il nome dal martire e la chiesa parrocchiale dei Santi Quirico e Giulitta, di origini romaniche fu fondata da San Romualdo nel 980, della quale si conservano resti sul fianco sinistro dopo la ricostruzione a del terremoto del 1741. Il nome Quirico, precisano i linguisti, sarebbe la forma volgare di Ciriaco. Entrambi derivano da Kyrios (cioè Signore, in greco) ed equivalgono al latino Dominicus.

Da: http://www.santiebeati.it