Nella precedente edizione del ‘Martyrologium Romanum’ i santi Eros, Orenzio, Farnace, Firmino, Firmo, Ciriaco e Longino tutti fratelli, erano commemorati il 24 giugno, data nella quale li aveva posti nel ‘500 lo storico Cesare Baronio, estensore del primo ‘Martirologio Romano’. Il Baronio li trovò scritti nei Sinassari
bizantini dell’epoca al 24 giugno, in precedenza in Occidente essi erano completamente sconosciuti. Eros e i suoi sei fratelli, tutti cristiani, erano stati arruolati ad Antiochia con altri 1200 coscritti e avviati verso la Tracia per essere inseriti nella ‘Legione Legeandra’; dopo la morte di Diocleziano (313), l’imperatore associato Massimiano, venne colto di sorpresa da una invasione di Sciti che, attraversando il Danubio (Istro), devastano la Tracia, provincia romana. Il re degli Sciti, Marmaroth sfida l’imperatore in uno scontro personale, per decidere le sorti della guerra; Massimiano era poco propenso a scontrarsi con il re scito, visto che era un gigante, allora Orenzio volontariamente si fa avanti per combattere al suo posto e come Davide davanti a Golia, uccide il capo degli invasori, portandone la testa a Massimiano, che organizza subito delle cerimonie per ringraziare gli dei, ma Orenzio che era cristiano, con i fratelli rifiuta di parteciparvi. Nonostante ciò viene in un primo momento ricolmo di onori e regali tra cui il cinturone di Marmaroth. Ma trascorsi pochi giorni, l’imperatore cambia radicalmente atteggiamento nei suoi confronti, Orenzio e i fratelli vengono obbligati ad abiurare la loro fede e giacché si rifiutano, vengono subito esiliati a Satala odierna Sadagh in Armenia. Viene data loro l’opportunità di rinnegare il cristianesimo e quindi poter ritornare e ricevere la dovuta ricompensa, altrimenti portati in esilio in Abasgia e in Zicchia. Durante questa lunga e disagiata marcia forzata verso il Caucaso, muore per primo Eros giunto a Kené Parembolé, città della costa tra Trebisonda e Rhizos il 24 giugno. Due giorni dopo, la carovana giunge a Rhizos e Orenzio viene gettato in mare con una pietra al collo ma l’arcangelo san Raffaele gli viene in aiuto, deponendolo su uno scoglio, dove muore e sepolto sul luogo. Farnace muore a una trentina di km oltre Rhizos, mentre Firmo e Firmino giungono ad Apsaros vicino Petra e spirano insieme il 3 luglio. Ciriaco muore nella città di Ziganeos sempre sulla costa il 24 luglio, infine Longino che viene imbarcato su un battello, muore in mare il 28 luglio prima di arrivare al porto di Pityonte. I sinassari bizantini, già citati, conservarono la data del 24 giugno, giorno della morte di Eros, come celebrazione di tutto il gruppo, mentre il sinassario armeno di Ter Israel, li celebra il 18 marzo. Anche se morti in varie località armene, essi furono conosciuti come ‘Martiri di Satala’, luogo da dove erano partiti prima di subire il martirio.
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