Santo del giorno 1 agosto San Pietro in Vincoli |
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Giovedì 01 Agosto 2013 00:00 |
Nella festa di San Pietro in Vincoli viene celebrata la miracolosa liberazione di San Pietro apostolo dal carcere mamertino di Roma da parte di un angelo. Secondo antiche tradizione, Pietro venne arrestato a seguito della persecuzione neroniana e rinchiuso, insieme a Paolo, all'interno del Carcere Mamertino (dove poi sorse la chiesa di "San Pietro in Carcere") e dove i due carcerieri, destinati a diventare i santi Processo e Martiniano, vedendo i miracoli operati dai due apostoli, chiesero il battesimo.
Allora Pietro, facendo un segno di croce verso la Rupe Tarpea, riuscì a farne scaturire dell'acqua e con essa battezzò i due carcerieri che subito dopo aprirono loro le porte per invitarli alla fuga, venendo però scoperti e giustiziati. Questa tradizione sembrava essere una leggenda infondata, perché il carcere Mamertino era destinato a prigionieri che si dovevano custodire con attenzione (basti pensare a Giugurta e Vercingetorige) e non di certo a un uomo come l'apostolo, uno dei tanti immigrati nella capitale dell'Impero, almeno che Nerone non lo ritenesse talmente pericoloso da scatenare una rivolta fra i cristiani. Benché non esistano prove certe della permanenza dei due nel carcere, la tradizione è comunque molto antica e la trasformazione del carcere in chiesa si fa risalire al IV secolo per volere di papa Silvestro I. Nella basilica di San Pietro in Vincoli si conservano le catene con le quali Pietro sarebbe stato incatenato nella sua prigionia nel Carcere Mamertino (il nome "in vincoli" deriva appunto dal latino in vinculis, "in catene"). Alquanto fantastica è la storia di queste catene, che simboleggiano la continuità dell'azione esercitata da san Pietro a Gerusalemme e poi a Roma, e delle prigionie sofferte nelle due città. Le catene che tennero prigioniero per la terza volta il primo Papa della Chiesa furono, secondo la tradizione, conservate dai cristiani di Gerusalemme. Secoli dopo esse furono donate dal Patriarca della città, Giovenale, all'imperatrice Elia Eudocia o Eudossia II, moglie del imperatore bizantino Teodosio II, pellegrina in Terra Santa dalla sede imperiale di Costantinopoli, dove risiedeva. Poi ne inviò una parte a Roma alla figlia Licinia Eudossia o Eudossia III, moglie dell'imperatore Valentiniano III, che, ricevute le catene dalla madre, si affrettò a donarle a Leone Magno. Il Santo Padre le accostò alle catene utilizzate per la quarta prigionia romana di San Pietro nel Carcere Mamertino dell'Urbe. Appena si toccarono le due catene si fusero per divenire una soltanto. A ricordo e celebrazione perpetua del miracolo, nel 442 d.C s'iniziarono i lavori per la costruzione della Basilica detta di San Pietro in vincoli (in latino vincula=catene) che poggia su una presistente domus ecclesiae del III secolo. I due "vincula" di Pietro, fusi ormai in un'unica inestricabile catena, sono tuttora conservati e visibili sotto l'altare della Basilica.
Da: http://www.santiebeati.it |