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Santo del giorno 11 agosto Santa Filomena di Roma principessa vergine e martire PDF Stampa E-mail
Domenica 11 Agosto 2013 00:00

Santo del giorno 11 agosto Santa Filomena di Roma principessa vergine e martireLa principessa Filomena era figlia di un re di Corfù nella Grecia, che insieme alla moglie si era convertito al cristianesimo, nacque il 10 gennaio e verso i 13 anni consacrò con voto la sua castità verginale. In quel periodo l’imperatore Diocleziano dichiarò ingiustamente guerra a suo padre, che si portò a Roma con la sua famiglia per trattare una pace. L’imperatore si innamorò di Filomena e al suo rifiuto la sottopone a una serie di tormenti: flagellazione con guarigione angelica, annegamento con rottura dell’ancora, saettamento con deviazione delle frecce e infine decapitazione finale alle tre del pomeriggio. Due ancore, tre frecce, una palma e un fiore sono simboli che erano raffigurati sulle tegole del cimitero di Priscilla che ricoprivano i suoi resti mortali e furono interpretati come simboli del martirio. All’interno della tomba fu trovato un vasetto di forma ovale contenente il sangue della santa. Il loculo era chiuso da tre tegole di terracotta, con sopra dipinta la scritta “Lumena pax te cum fi”. Colui che posizionò e cementò le tegole sbagliò l’ordine di sequenza che, in maniera corretta, sarebbe dovuto essere: “Pax tecum Filumena”, ovvero «La pace sia con te, Filomena». Le tegole risalgono a un periodo fra la fine del III e l’inizio del IV secolo dopo Cristo. Il culto ebbe origine il 25 maggio 1802 con la ricognizione dei resti mortali nel cimitero di Priscilla, l’ampolla con un liquido scuro essiccato creduto sangue, convinse di trattarsi di una martire. Un secondo fatto avvenne quando il sacerdote nolano Francesco De Lucia, accompagnando a Roma il novello vescovo di Potenza monsignor De Cesare, chiese a monsignor Ponzetti, custode delle reliquie, il dono delle stesse; ottenutole, esse furono trasportate prima a Napoli e poi a Mugnano del Cardinale nella chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie. Una statua trasudò per tre giorni consecutivi e altri prodigi avvennero, lo stesso monsignor De Lucia lo racconta nella sua "Relazione istorica della traslazione del sacro corpo di santa Filomena da Roma a Mugnano del Cardinale". Il papa Leone XII attirato dai prodigi concesse al Santuario di Mugnano la lapide originaria che Pio VII aveva fatto trasferire nel lapidario Vaticano. Si inserirono in questo contesto le notizie di santa Filomena che si possono ricavare dalla “Rivelazione” privata che ebbe, il 3 agosto 1833, dalla serva di Dio suor Maria Luisa di Gesù (1799-1875), terziaria domenicana di Napoli (1799-1875), sua fervente devota, la quale chiese alla santa di rivelare la sua storia e martirio durante le sue visioni. La Congregazione della sacra romana e universale Inquisizione approvò la rivelazione il 21 dicembre del 1833. Questa "Rivelazione" ebbe l’approvazione della Chiesa (Sant’Uffizio, 21 dicembre 1833) e il culto si propagò enormemente sia in Italia che in Francia, tanto che personaggi noti dell’epoca, come Paolina Jaricot, fondatrice dell’Opera della Propagazione della Fede e del Rosario vivente e il santo Curato d’Ars, ricevettero la guarigione completa dei loro mali per intercessione della santa. Mugnano fu preservata dal colera del 1836 e papa Gregorio XVI concesse la celebrazione della Messa per l’11 agosto; papa Pio IX in esilio a Gaeta si recò a venerarla a Mugnano il 7 novembre 1849; predicatori e missionari ne diffusero il culto in Europa, Stati Uniti, Canada, Cina; numerose Congregazioni, arciconfraternite, movimenti cattolici sorsero intestati al suo nome; poesie, inni sacri furono composti per diffonderne ulteriormente il culto. Celebri devoti della santa furono: Leone XII, Gregorio XVI, Pio IX, Leone XIII, san Pio X, il Curato d’Ars, la serva di Dio Paolina Jaricot, la serva di Dio Maria Cristina di Savoia, il beato Bartolo Longo e padre Pio da Pietrelcina. Nel contempo, dopo la pubblicazione delle "Rivelazioni", cominciò a sorgere un movimento critico nei riguardi della sua storia, con lo studio più approfondito dei reperti archeologici i quali non furono ritenuti più certi di appartenere a una tomba di una martire, mancando su di esse la scritta ‘martyr’ e assodando che le tegole erano state riutilizzate successivamente nel secolo IV e in un tempo di pace. Nell’ampolla trovata accanto non vi era sangue ma profumi tipici delle sepolture dei primi cristiani. In definitiva i resti mortali ritrovati nel loculo nel 1802 erano di una fanciulla morta nel IV secolo, sul cui sepolcro erano state utilizzate tegole con iscrizioni di un precedente sepolcro. Venne così a cadere la certezza del martirio e la Sacra Congregazione dei Riti nella Riforma Liturgica negli anni Sessanta tolse dal calendario il nome di Filomena, tenendo presente le conclusioni degli studiosi. Restano però i miracoli avvenuti, i riconoscimenti ufficiali della Chiesa dello scorso secolo, la devozione personale a santa Filomena di papi e futuri santi, il larghissimo e diffuso culto, nonostante tutto mai cessato, in particolare a Mugnano del Cardinale (Diocesi di Nola) dove arrivano di continuo pellegrinaggi da ogni parte del mondo al suo Santuario, dando vita anche a manifestazioni di folklore e intensa devozione popolare.

Da: http://www.santiebeati.it