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Santo del giorno 13 agosto Sant'Ippolito sacerdote e martire PDF Stampa E-mail
Martedì 13 Agosto 2013 00:00

Santo del giorno 13 agosto Sant'Ippolito sacerdote e martireNel 230, durante l'impero del mite e saggio Alessandro Severo, la cui tolleranza in fatto di religione permise alla Chiesa di riorganizzarsi, venne eletto papa Ponziano, dell'antica e nobile famiglia dei Calpurni, venne eletto papa nel 230. Ma proprio in questa parentesi di pace avvenne nella Chiesa di Roma la prima funesta scissione che contrappose al legittimo pontefice un antipapa, nella persona di quell'Ippolito, restituito da un provvidenziale martirio all'unità e alla santità. Ippolito, sacerdote, colto e austero, poco incline all'indulgenza e timoroso che in ogni riforma si celasse l'errore, era giunto ad accusare di eresia lo stesso pontefice San Zefirino e il diacono Callisto, e quando quest'ultimo fu eletto papa nel 217, si ribellò, accettando di essere lui stesso invalidamente eletto dai suoi partigiani. Si mantenne nello scisma anche durante il pontificato di Sant’Urbano I e di San Ponziano. Intanto l'imperatore Alessandro Severo veniva ucciso in Germania dai suoi legionari e gli subentrava il trace Massimino, più duro nei confronti dei cristiani, che rispolverò gli antichi editti persecutori. Trovandosi di fronte a una Chiesa con due capi, senza pensarci su spedì entrambi a una comune condanna ai lavori forzati in una miniera della Sardegna. Ponziano fu così il primo papa deportato: un fatto nuovo che si verificava nella Chiesa e che Ponziano seppe risolverlo con saggezza e umiltà. Affinchè i cristiani non fossero privati del loro pastore, rinunciò al pontificato e anche questa spontanea rinuncia è un fatto nuovo. A succedergli fu il greco Antero, che governò la Chiesa per quaranta giorni soltanto. Il gesto generoso di Ponziano deve aver commosso l'intransigente Ippolito, che morì infatti riconciliato con la Chiesa nel 235. Entrambi morirono nel duro lavoro delle miniere. Secondo un'epigrafe dettata da papa Damaso, Ippolito, pur essendosi ostinato nello scisma per un malinteso zelo, nell'ora della prova "al tempo in cui la spada dilaniava le viscere della madre Chiesa, mentre fedele a Cristo camminava verso il regno dei santi", ai seguaci che gli domandavano quale pastore seguire indicò il legittimo papa come unica guida e "per questa professione di fede meritò d'essere nostro martire". D'altronde studi recenti porterebbero a distinguere tre diversi personaggi: un Ippolito vescovo e scrittore, un Ippolito martire romano e un terzo, autore di saggi filosofici, da identificarsi con l'antipapa contrapposto a Callisto e a Ponziano. I corpi dei due martiri, trasportati a Roma con grande onore vennero sepolti, Ippolito nella catacomba sulla via Tiburtina, la cui entrata oggi è in via dei Canneti nel moderno quartiere Nomentano, e Ponziano nelle catacombe di San Callisto. A sant'Ippolito era intitolata l'antica pieve di Vaccarile che comprendeva buona parte del territorio che apparterrà a Montenovo, oggi Ostra Vetere, dopo che verrà successivamente fondato.

Da: http://www.santiebeati.it