Il Beato Angelo da Acquapagana, volgarmente detta Cupana, nelle Marche nacque nel 1261 e si ritirò ben presto, in abito laicale, a far vita solitaria nei boschi e si ridusse, povero e solo, a vivere nel silenzio della solitudine, in intima unione col Signore. Nel 1285, al compimento del suo ventiquattresimo anno d’età, ricevette – per la sua provata santità di vita - l’abito camaldolese nell’Abbazia di Acquapagana, allora monastero di San Salvatore. Però nel 1290, cinque anni dopo, lo troviamo per breve tempo nel Monastero di Valdicastro presso Fabriano, come frate laico converso, addetto “nelli più umili e vili servizi del Monastero, e nelle orazioni, in servire le messe, et in molte penitenze”, come scrive il suo biografo Lodovico Jacobelli da Foligno. Dopo una lunga permanenza a Valdicastro, tornò ad Acquapagana, dove visse in solitudine entro una grotta nei pressi del monastero. Intanto la fama delle sue virtù e delle sue austerità andava sempre più divulgandosi, cosicché molti lo andavano a visitare per chiedergli consigli ed avere incoraggiamenti. Fu colto da lunga e gravissima malattia, che sopportava con mirabile pazienza e rassegnazione. Aggravandosi il male, mentre un giorno pregava genuflesso davanti al Crocifisso, di cui era devotissimo, rese l’anima a Dio. Era il 19 Agosto 1313. Il Beato Angelo aveva solo 52 anni. Alla sua morte le campane dell’abbazia suonarono mosse da mano invisibile. Il suo corpo è rimasto incorrotto. Il suo corpo è venerato nella chiesa dell’antico monastero territoriale di Montecavallo. Il culto ebbe conferma dalla Santa Sede il 14 giugno 1846. La festa liturgica locale ricorre il 19 ottobre, mentre la festa popolare nella località si effettua la domenica dopo l’Annunciazione.

Da: http://www.santiebeati.it e http://blog.studenti.it/biscobreak/2013/08/beato-angelo-da-acquapagana/