Santo del giorno 22 agosto Beato Bernardo (Domenico) Peroni da Offida religioso cappuccino |
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Giovedì 22 Agosto 2013 00:00 |
Questo umile frate laico cappuccino, al secolo Domenico Peroni, piccolo di statura, nacque il 7 novembre 1604 a La Lama, frazione di Offìda, nella diocesi di Ascoli Piceno (Marche), da Domenico Puccio ed Elisabetta Perani, poveri contadini, terzo di otto figli. Sotto la guida dei genitori, del rettore della chiesa di San Lazzaro in Campagna, che sorgeva poco lontano da casa sua, e dei Padri Cappuccini di Offìda, il piccolo imparò a crescere ben presto pio e obbediente e trascorse la sua infanzia in aperta campagna facendo il pastorello e dedicandosi alla cura dei buoi e alla coltivazione dei campi. Più che allo studio il beato fin dall'infanzia imparò a condurre le pecore al pascolo, a fare il bifolco e a maneggiare la zappa. Oltre che in chiesa, anche durante le occupazioni quotidiane si sentiva molto attratto alla preghiera. Il padre cominciò a comprendere che quel suo figlio non era fatto per il mondo il giorno in cui lo sorprese inginocchiato in preghiera tra le pecore. Mentre esse pascolavano, egli faceva di solito la sua orazione rivolto a una Madonna dipinta sopra il muro della casa presso la quale sostava con il
gregge. Nei giorni di festa saliva a Offida per prendere parte non a una, ma a due o a tre Messe nella chiesa dei Cappuccini; fare sovente la comunione e istruirsi nella dottrina cristiana per insegnarla ai pastorelli con i quali si sarebbe incontrato durante la settimana. La vita austera dei cappuccini fu per lui un forte richiamo e all'inizio del 1626, a 22 anni, chiese di essere ammesso nell'Ordine dei Frati Minori dei Cappuccini. La sua richiesta fu subito accolta, essendo ben noto in convento per la sua devozione, la santità di vita e la laboriosità. A Corinaldo (Ancona), dove fu mandato, vestì il saio francescano con il nome di Fra Bernardo, e fece il noviziato durante il quale si distinse per l'austera osservanza della regola e lo spirito di povertà. Dopo la professione religiosa, che emise al termine del noviziato, il Padre Provinciale lo destinò al convento di Fermo (Ascoli Piceno) con due importanti compiti da svolgere: fare il cuoco e occuparsi dell'infermeria. È superfluo dire che li adempì entrambi per oltre quarant'anni con grande soddisfazione tanto dei confratelli sani, quanto dei confratelli malati. A Fermo rimase una ventina di anni e, nel 1650, dopo essere passato per vari conventi, a 65 anni il Padre Provinciale destinò il beato Bernardo al convento di Offìda, dove rimase per tutta la vita con il compito di andare alla questua per i paesi e le campagne. Non era importuno nel chiedere, anzi rifiutava il superfluo. Ringraziava chi lo beneficava dicendo: "Dio ve ne renda merito". Fra Bernardo ebbe una vita molto longeva. Tuttavia, quando cominciò a sentire gli acciacchi della vecchiaia i superiori, invece di mandarlo alla questua, gli affidarono la custodia della portineria. Nel tempo in cui Fra Bernardo fu portinaio del suo convento gli abitanti del Piceno diverse volte furono afflitti dalla carestia e dalla fame. I poveri accorsero più numerosi del solito alla porta del convento in cerca di un piatto di minestra o di un tozzo di pane. Il beato verso di loro fu largo di aiuti persino distribuendo i prodotti dell'orticello che coltivava per sovvenire alle necessità del prossimo. Da vecchio il B. Bernardo da Offìda fu assalito da tremiti, e per la grande debolezza fu costretto a fare uso di stampelle. Non potendo più attendere come al solito alle quotidiane occupazioni moltiplicò le orazioni e le meditazioni in ginocchio davanti all'altare del SS. Sacramento con le braccia in croce. Morì all'età di 90 anni il 22 agosto 1694, il più longevo tra i santi e beati cappuccini. Attorno al corpo del defunto fu un accorrere di devoti per tre giorni di seguito. Fra Bernardo da Offìda fu beatificato da Pio VI il 19 maggio 1795.
Da: http://www.santiebeati.it |