Provincia_Ancona.jpg

Login

Chi è online

 831 visitatori online

Utenti registrati Online

No
Home Centro Cultura Popolare Santo del Giorno Santo del giorno 23 agosto Santi Ciriaco, Massimo, Archelao e compagni martiri
Santo del giorno 23 agosto Santi Ciriaco, Massimo, Archelao e compagni martiri PDF Stampa E-mail
Venerdì 23 Agosto 2013 00:00

Santo del giorno 23 agosto Santi Ciriaco, Massimo, Archelao e compagni martiriI santi Ciriaco, Massimo, Archelao e compagni, martiri, sono commemorati nel Martirologio Romano il 23 agosto come martiri di Ostia, con la rispettiva qualifica di vescovo, presbitero e diacono. Alla stessa data nel Martirologio Geronimiano sono ricordati i soli Ciriaco e Archelao, ma senza menzione di alcuna dignità. Il loro martirio è raccontato dalle passiones di Aurea e di Censorino, con qualche variante per la cronologia e per l'eroe principale, ma sostanzialmente identiche. Se si escludono Aurea, venerata certamente a Ostia, dove esisteva una chiesa a lei dedicata e restaurata da papa Sergio I alla fine del secolo VII, e Ciriaco che probabilmente è lo stesso martire venerato l'8 agosto, tutti gli altri personaggi che compaiono nelle suddette passiones sono assolutamente sconosciuti alle antiche fonti agiografiche e perciò la loro esistenza è molto dubbia. Secondo la passio Aureae, questa, al tempo di Claudio, è arrestata e, dopo essere stata sottoposta alla tortura, è esiliata ad Ostia dove vive in una sua villa. Ivi conosce il vescovo Ciriaco, il presbitero Massimo e il diacono Archelao che operano miracoli e convertono molti pagani i quali, battezzati da Massimo e da Archelao, sono confermati da Ciriaco. Conoscendo la loro attività apostolica, Claudio invia a Ostia il vicario Ulpio Romolo che arresta quei fedeli, li sottopone alla tortura e li fa decapitare: Massimo e Archelao insieme con altri, «ad arcum ante theatrum», Ciriaco in carcere. I loro corpi sono seppelliti il 23 agosto da un certo Eusebio. Secondo la passio Censurini, invece, è questi l'esiliato a Ostia al tempo dell'imperatore Gallo e ivi s'incontra con tutti gli altri martiri, ricordati nella precedente leggenda. Il vicario Ulpicio Romolo li condanna tutti alla decapitazione, che viene eseguita «ad arcum qui erat ante theatrum» il 5 settembre, e i loro corpi sono seppelliti dal presbitero Eusebio.

Da: http://www.santiebeati.it