Santo del giorno 29 settembre Santi Michele, Gabriele e Raffaele arcangeli |
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Domenica 29 Settembre 2013 00:00 |
Il 29 di settembre la Chiesa commemora la festa liturgica dei santi Arcangeli: San Michele, San Gabriele e San Raffaele. Il Martirologio commemora insieme i santi arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele e la Bibbia li ricorda con specifiche missioni: Michele avversario di Satana, Gabriele annunciatore e Raffaele soccorritore. Michele (Chi è come Dio?) è l’arcangelo a capo delle milizie celesti che insorge contro Satana e i suoi satelliti (Gd 9; Ap 12, 7; cfr Zc 13, 1-2), difensore degli amici di Dio (Dn 10, 13.21), pretettore del suo popolo (Dn 12, 1). Gabriele (Forza di Dio) è l’arcangelo messaggero, uno degli spiriti che stanno davanti a Dio (Lc 1, 19), rivela a Daniele i segreti del piano di Dio (Dn 8, 16; 9, 21-22), annunzia a Zaccaria la nascita di Giovanni Battista (Lc 1, 11-20) e a Maria quella di Gesù (Lc 1, 26-38). Raffaele (Dio ha guarito), arcangelo soccorritore, anch’egli fra i sette angeli che stanno davanti al trono di Dio (Tb 12, 15; cfr Ap
8, 2), accompagna e custodisce Tobia nelle peripezie del suo viaggio e gli guarisce il padre cieco. La Chiesa, specialmente nella liturgia eucaristica, è associata alle schiere degli angeli che nella Gerusalemme celeste cantano la gloria di Dio (cfr Ap 5, 11-14; Conc. Vat. II, Costituzione sulla sacra liturgia, «Sacrosanctum Concilium», 8). Il 29 settembre il martirologio geronimiano (secolo VI) ricorda in giorno della dedicazione della basilica intitolata a san Michele (sec. V), anticamente edificata a Roma al sesto miglio della via Salaria. Prima della riforma del 1969 si ricordava in questo giorno solamente san Michele arcangelo in memoria della consacrazione del celebre santuario sul monte Gargano a lui dedicato. Ora si celebrano insieme i tre arcangeli, di cui la Sacra Scrittura rivela le particolari missioni: giorno e notte essi servono Dio e, contemplando il suo volto, lo glorificano incessantemente. Gli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele occupano le sfere più elevate delle gerarchie angeliche. Il titolo di arcangelo deriva dall’idea di una corte celeste in cui gli angeli sono presenti secondo gradi e dignità differenti. Queste hanno il compito di preservare la trascendenza e il mistero di Dio. Nello stesso tempo, rendono presente e percepibile la sua vicinanza salvifica.
Da: http://www.santiebeati.it |