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Santo del giorno 3 ottobre San Dionigi l'Areopagita discepolo di San Paolo PDF Stampa E-mail
Giovedì 03 Ottobre 2013 00:00

Santo del giorno 3 ottobre San Dionigi l'Areopagita discepolo di San PaoloDionigi l’Areopagita viene citato da Luca come uno dei pochissimi ateniesi che seguirono san Paolo apostolo a seguito del discorso davanti all’Areopago per una élite del grande mondo intellettuale greco, ma alla fine la maggior parte degli ascoltatori si dimostrò disinteressata, e si allontanò deridendolo; tuttavia alcuni, pochi ci dice San Luca, si avvicinarono a Paolo aprendosi alla fede. Tra i pochissimi che, udito il forbito discorso tenuto da Paolo all'Aeropago di Atene, aderirono a lui, Luca nomina "Dionigi l'Aeropagita", membro cioè di quel tribunale, e pertanto appartenente all'aristocrazia ateniese, "e una donna di nome Damaris", forse Damalis; secondo una tradizione riferita da san Giovanni Crisostomo essa sarebbe la sposa di Dionigi, ma si tratta soltanto di una supposizione senza prova alcuna. Un altro Dionigi, vescovo di Corinto del II secolo, contemporaneo di papa Sotero, scrive agli ateniesi prima del 175, come ci ha conservato Eusebio, che l’Areopagita fu il primo vescovo di Atene. Solo una leggenda tardiva lo ha identificato con l’omonimo protovescovo di Parigi, martirizzato verso il 270, e la cui festa cade il 9 ottobre. Tale identificazione troviamo nel Martirologio e nel Breviario Romano, al 9 ottobre. Tuttavia nel Vetus Romanum Martyrologium, i due Dionigi sono chiaramente distinti l'uno dall'altro; al 3 ottobre, infatti, si legge: "Athenis, Dionysii Areopagitae, sub Adriano diversis tormentis passi, ut Aristides testis est in opere quod de Christiana religione composuit; e al 9 ottobre: "Parisiis Dionysii episcopi cum sociis suis a Fescennino cum gladio animadversi " (PL, CXXIII, col. 171). La Cronaca, che porta il nome di Lucius Dexter, identifica san Dionigi di Parigi con Dionigi l'Areopagita, ma comunemente si nega l'autenticità di questo scritto. Il primo che identificò i due Dionigi fu Hilduinus, abate di San Dionigi (morto nell’840), nella Vita sancti Dionysii. Sotto il nome di Pseudo-Dionigi va anche una figura assai misteriosa, il cui nome è sconosciuto, forse un monaco siriaco del V-VI secolo promosso all'episcopato, che compose tra il 480 e il 530 e che fu teologo autore di celebri scritti largamente diffusi nel Medioevo, conobbero il più grande successo ed esercitarono un grande influsso: tra essi il «De coelesti Ierarchia», «De mystica theologia», «De ecclesiastica hierarchia», il «De divinis nominibus» e dieci epistulae. Secondo la VII epistula, Dionigi e il sofista Apollophanes avrebbero visto l'eclissi del sole nel giorno della crocifissione e secondo De divinis nominibus (III, 2) Dionigi avrebbe assistito alla Dormitio della Vergine. Da queste notizie leggendarie si è creduto che l'autore di questi scritti fosse Dionigi l'Areopagita, il discepolo di Paolo: il primo ad affermarlo fu il patriarca monofisita Severo di Antiochia (512-18), in una disputa con gli ortodossi a Costantinopoli, sotto Giustiniano I (533). Ma il portavoce dei cattolici, Hypatios, vescovo di Efeso, osservò che se tali scritti fossero stati di Dionigi, non sarebbero stati ignorati né da san Cirillo, né da sant’Atanasio: argomentazione, questa, che vale ancor oggi.

Da: http://www.santiebeati.it