Santo del giorno 6 ottobre Sante Alberta e Fede di Agen vergini e martiri |
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Domenica 06 Ottobre 2013 00:00 |
L’autorevole “Bibliotheca Sanctorum” cita santa Alberta, vergine e martire di Agen, città della Francia (Lot-et-Garonne), il cui culto e vicenda umana è strettamente legato a quello della sorella santa Fede di Agen, celebre fanciulla martire che subì tanti tormenti, prima di essere uccisa al tempo della persecuzione di Diocleziano contro i cristiani nel 303. Di Alberta si crede che fosse con lei decapitata, insieme ai santi Caprasio, Primo e Feliciano, altri cristiani del luogo. Contrariamente però ad ogni consuetudine, il centro di irradiazione del culto di Fede non fu la basilica ad corpus, ma la chiesa
di Conques-en-Rouergue, dove nel secolo IX erano state trasportate alcune sue reliquie. Qui esisteva anche un monastero che, per essere ubicata sul percorso medioevale dei pellegrini diretti a San Giacomo di Compostella, che si lì fermavano a venerare la santa, come anche i cavalieri cristiani che si recavano allo stesso santuario di Compostella prima di affrontare i Mori invasori in Spagna, divenne a sua volta famoso e meta di pellegrinaggi. Anche la chiesa di Santa Fede divenne così celebre, e il suo culto si diffuse enormemente in tutta Europa ed anche in America, dove numerose città (Santa Fé) e chiese le furono intitolate. Tra le più importanti meritano di essere ricordate l'abbazia di Conches in Normandia e la chiesa di Sélestat, nell'Alsazia. Tutto questo deve aver lasciato in ombra la figura della sorella Alberta, probabilmente più grande di età. Si è creduto di riconoscerne i resti di quest’ultima nelle ossa di una fanciulla, trovate nel 1884 a Venerque (diocesi di Tolosa), nella tomba di santa Febade, dove forse furono traslate; comunque non ci sono certezze. Santa Alberta è ricordata l’11 ottobre nel ‘Proprio’ della diocesi di Agen del 1727, ma se ne celebra la festa il 6 ottobre, insieme alla sorella santa Fede. Quest’ultima, veneratissima nel Medioevo in Francia e altrove, è purtroppo conosciuta solo attraverso documenti leggendari. Il Martirologio Geronimiano la ricorda il 6 ottobre, ma il breve latercolo non indica il tempo in cui la santa morì ed era sconosciuto all'autore della passio primitiva oggi perduta, nota, però, a Floro che la sunteggiò nel suo Martirologio. Le recensioni posteriori della passio, invece, non più antiche del secolo X, affermano che Fede morì durante la persecuzione di Diocleziano e Adone decisa l'anno 303; probabilmente, però, il suo martirio deve porsi in una delle persecuzioni del secolo III. Secondo la passio attuale, Fede nacque da nobili genitori; era fanciulla di dodici anni quando, scoppiata la persecuzione, il prefetto Daciano la fece arrestare e non riuscendo ad indurla a sacrificare agli idoli, la fece dapprima porre sopra una graticola di ferro arroventata e poi decapitare insieme con Caprasio, un cristiano che, nascostosi per paura dei tormenti, si era poi presentato spontaneamente al giudice, indotto da un miracolo. Nel secolo V il vescovo Dulcizio edificò sul sepolcro di Fausto ad Agen una basilica che, restaurata nel secolo XIII e ingrandita nel XV, fu demolita nel 1892 per esigenze urbanistiche.
Da: http://www.santiebeati.it |