Santo del giorno 31 ottobre Santa Lucilla di Roma vergine e martire |
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Giovedì 31 Ottobre 2013 00:00 |
Lucilla è una santa poco conosciuta, dal nome antico e familiare. Era attribuito dagli antichi romani alle bambine nate alle prime luci del nuovo giorno. Lucilla, diminutivo di Lucia, dal latino vuol dire appunto ''nata all'alba'', “luminosa”, “splendente”, così come Crepusca significa ''nata al tramonto'', o anche ''piccola luce''. Due pregnanti termini esprimono l'inizio e la fine di un giorno: l'alba e il tramonto. Due splendidi nomi propri sono legati all'arco dello scorrere del bene luce: il comunissimo Lucia "nata all'alba" e il desueto Crepusca "nata al tramonto". Lucilla è il graziosissimo diminutivo di Lucia; quale vergine e martire del III secolo viene ricordata dal calendario il 31 ottobre. Di Lucilla martire non sappiamo nulla di certo, se non la storia leggendaria che tanto favore incontrò nei primi anni del cristianesimo. La piccola martire cieca, riportata più volte alla luce da vari Papi si presenta, come simbolo della forza della fede, una fiaccola di carità, accesa sul mondo pagano, illuminando con una nuova alba le vie di Roma. Il racconto, lontano e leggendario, vuole che ai tempi della persecuzione di Valeriano nel 257 il tribuno
Nemesio abbia chiesto e ottenuto dal Pontefice il battesimo per sé e per la figlia Lucilla. Questa, cieca dalla nascita, avrebbe poco dopo la cerimonia recuperato immediatamente la vista. La nuova fede e il miracolo ottenuto dalla figlia rese il tribuno romano sordo alle esortazioni dell'imperatore che esigeva il suo ritorno sollecito alla vecchia religione. Per il reiterato rifiuto, padre e figlia furono condannati a morte e martirizzati l'uno tra la via Appia e la via Latina e l'altra sulla via Appia nei pressi del tempio di Marte. I loro corpi furono sotterrati ed esumati diverse volte e, secondo alcune interpretazioni, le ripetute traslazioni avrebbero avuto e manterrebbero il significato simbolico della scintilla luminosa e santa che segna nel mondo l'itinerario trionfale del Cristianesimo. A noi basta pensare al padre san Nemesio e alla figlia santa Lucilla quali fiaccole di carità reciproca e di testimonianza convinta, poste nelle realtà della fede e nella poesia incerta delle ombre di ogni giorno.
Da: http://www.santiebeati.it |