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Santo del giorno 8 novembre Beata Maria Crocifissa Satellico clarissa PDF Stampa E-mail
Venerdì 08 Novembre 2013 00:00

Santo del giorno 8 novembre Beata Maria Crocifissa Satellico clarissaElisabetta Maria Satellico nacque a Venezia da Pietro Satellico e da Lucia Mander, il 9 gennaio 1706; visse con i genitori in casa dello zio materno sacerdote, che provvide alla sua formazione morale e culturale. Dotata di precoce intelligenza poté molto presto applicarsi alla lettura, dimostrando una particolare disposizione per la preghiera, la musica ed il canto. Fin da fanciulla ebbe la vocazione religiosa e aspirava farsi cappuccina, ma il Signore con un atto provvidenziale le indicò l’Ordine delle Clarisse in cui consacrarsi. Nel frattempo una giovane insegnante veneziana di musica e canto, impegnata nel monastero delle Clarisse di Montenovo (ora Ostra Vetere) nella diocesi di Senigallia nelle Marche, dovette lasciare il convento per motivi di salute, al suo posto si accettò l’offerta di Elisabetta Satellico, che entrò come educanda e addetta alla direzione del canto e del suono dell’organo, aveva appena 14 anni. A causa della giovanissima età, il vescovo di Senigallia non le concesse il vestire l’abito religioso, cosa che poté fare solo cinque anni dopo, a 19 anni, il 13 maggio 1725 con il permesso del nuovo vescovo Bartolomeo Castelli, cambiando il nome in Maria Crocifissa. Trascorse l’anno di noviziato in raccoglimento e preghiera, meditando il mistero della Croce, del quale voleva rendersi maggiormente partecipe. Fece la professione religiosa il 19 maggio 1726, davanti al Vicario generale della diocesi di Senigallia, e si dedicò alla preghiera vivendo anche fenomeni mistici; concentrò tutti i suoi sforzi nella realizzazione del suo costante desiderio; rendersi sempre più conforme a Gesù Crocifisso, con la pratica dei consigli evangelici e la devozione filiale alla Vergine Immacolata, secondo lo spirito di santa Chiara di Assisi. Provata e purificata da Dio con continue afflizioni di spirito e con gravi infermità corporali, pervenne a una straordinaria perfezione; in convento continuarono gli insulti e gli assalti dei demoni, che la tormentarono per tutta la vita, anche fisicamente. Poté superare e sopportare queste prove e difficoltà con l’aiuto di esperti e santi direttori spirituali, il minore conventuale Angelo Sandreani e padre Giovanni Battista Scaramelli, che diventerà il suo primo biografo; ebbe il dono di straordinari prodigi soprannaturali e autentici fenomeni mistici, che erano particolari segni di predilezione divina. Fu eletta anche badessa del monastero fin quando, pur essendo stata rieletta dalle monache, non poté continuare nell’Ufficio per disposizione vescovile che la costringe a rinunciare alla guida delle Clarisse. Assunse allora la carica di Vicaria, che esercitò onoratamente con bontà e fermezza fino alla morte, che la colse, consumata dalla tisi, l’8 novembre 1745 all’età di soli 39 anni; venne sepolta nella chiesa di Santa Lucia di Montenovo (oggi Ostra Vetere in provincia di Ancona). A seguito della straordinaria fama di santità, avvalorata anche da numerose grazie e favori attribuiti alla sua intercessione, già sette anni dopo la sua morte, si aprì il primo processo ordinario, il 18 agosto 1752, poi le difficoltà di quei tempi fecero accantonare la pratica, che riprese il suo iter nel 1826 con papa Leone XII e nel 1914 con papa san Pio X. Il 14 maggio 1991 si ebbe l’approvazione del miracolo attribuito alla sua intercessione e infine il 10 ottobre 1993, papa Giovanni Paolo II l’ha proclamata beata.
Da: http://www.santiebeati.it