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Santo del giorno 15 novembre Sant'Alberto Magno vescovo e dottore della Chiesa PDF Stampa E-mail
Venerdì 15 Novembre 2013 00:00

Santo del giorno 15 novembre   Sant'Alberto Magno vescovo e dottore della Chiesa Alberto, il cui nome in tedesco significa di illustre nobiltà, era figlio dalla nobile famiglia Bollstadt e nacque a Lauingen in Baviera nel 1206 circa. Molto giovane venne in Italia per studiare le arti a Padova e forse anche a Bologna e Venezia. Durante il soggiorno nella penisola conobbe i domenicani, dai quali fu inviato a Colonia per la formazione religiosa e per lo studio della teologia. Prese l’abito dei Predicatori dalle mani del Beato Giordano di Sassonia, immediato successore del Santo Patriarca Domenico. Alberto divenne sapiente in ogni ramo della cultura, tanto da essere acclamato Dottore universale e meritare il titolo di Grande, Magno, quando era ancora in vita. Approdò infine a Parigi dove tenne la cattedra di teologia per tre anni, durante i quali insegnò con sommo onore, con la parola e con gli scritti, filosofia e teologia ed ebbe tra i suoi discepoli un allievo d’eccezione: Tommaso d’Aquino, di cui profetizzò la grandezza. Rimandato dai superiori a Colonia per fondarvi lo studio teologico, portò con sé Tommaso con il quale avviò un progetto molto ambizioso: il commento dell’opera di Dionigi l’Areopagita e degli scritti filosofico­-naturali di Aristotele. Alberto vedeva il punto d’incontro di questi due autori nella dottrina dell’anima. Posta da Dio nell’oscurità dell’essere umano (Dionigi), secondo Aristotele l’anima si esprime nella conoscenza e negli aspetti pratici dell’esistenza umana. In questo agire complesso e meraviglioso, essa svela la sua origine divina. Alberto dava così avvio all’orientamento mistico nel suo ordine che sarà sviluppato da maestro Eckhart, mentre la ricerca filosofico-teologica verrà proseguita da san Tommaso. Insegnò anche nei vari Studi Domenicani di Germania, ma soprattutto in quello di Colonia da lui fondato, dove Alberto Magno riuscì ad unire in mirabile sintesi la sapienza dei santi con il sapere umano e la scienza della natura. Grande studioso delle scienze naturali, fu eletto Provinciale per il nord della Germania e nel 1260 ricevette, suo malgrado, la sede episcopale di Ratisbona come vescovo, dove si adoperò assiduamente, ma dopo un anno preferì la povertà dell’Ordine a ogni onore, rinunciò alla cattedra episcopale di Vescovo di Ratisbona per darsi di nuovo all’insegnamento e alla predicazione. Fu arbitro e messaggero per rafforzare la pace in mezzo ai popoli, e al Concilio di Lione portò il contributo della sua sapienza per l’unione della Chiesa Greca con quella Latina. Avanzato negli anni saliva ancora vigoroso la cattedra, ma un giorno, come Maria aveva predetto, la sua memoria si spense. Anelò allora solo al cielo, al quale volò dopo quattro anni, il 15 novembre 1280 a Colonia in Germania, dove il «dottore universale» si addormentò piamente nel Signore, consumato dalla divina carità. La sua salma riposa nella chiesa parrocchiale di Sant’Andrea a Colonia. Papa Gregorio XV nel 1622 lo ha beatificato. Papa Pio XI nel 1931 lo ha proclamato Santo e Dottore della Chiesa. Il 16 dicembre 1941 Papa Pio XII lo ha dichiarato Patrono degli scienziati e dei cultori delle scienze naturali.

Da: http://www.santiebeati.it