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Santo del giorno 9 gennaio Beato Antonio Fatati Vescovo di Ancona PDF Stampa E-mail
Giovedì 09 Gennaio 2014 00:00

Santo del giorno 9 gennaio Beato Antonio Fatati Vescovo di AnconaFiglio di Simone e di Buzia dei Lavaroni, nobile teramana, Antonio Fatati nacque ad Ancona nei primi anni del secolo XV da una famiglia nobile che nei secoli XIV-XV ebbe un certo ruolo nello svolgersi delle vicende municipali. Studiò a Bologna, e la sua vita pubblica si svolse sotto sei pontificati diversi, ricca di incarichi civili ed ecclesiastici. Il 5 novembre 1431 il vescovo di Ancona Astorgio Agnesi lo nominò canonico e arciprete della chiesa cattedrale di San Ciriaco. Nel 1440 andò a Ragusa come vicario generale per sostituire l'arcivescovo Antonio Venieri, zio di sua cognata, nell'amministrazione di quella diocesi. Nel 1440 il papa Eugenio IV lo nominò abate commendatario del monastero di San Pietro al Conero, vicino ad Ancona, e gli concesse i benefici di Santa Maria di Nazareth ad Ancona e di San Giacomo a Paterno; nel 1444 divenne arciprete della cattedrale. Nello stesso anno prese possesso del vescovato di Siena come vicario generale del nuovo vescovo, il vicentino Cristoforo di San Marcello, che morì poco dopo. Nel 1446 divenne familiare di Eugenio IV, poi, il 27 giugno, commissario e collettore apostolico della decima universale nei domini di Siena, Lucca e Piombino. Godette anche del favore del successore di Eugenio IV, Niccolò V, e da lui fu nominato il 4 giugno 1447 vicario e canonico della basilica vaticana, il 21 settembre canonico di San Pietro, poi suo cappellano maggiore e nel 1449 chierico della Camera apostolica. Nello stesso anno veniva designato tesoriere della Marca di Ancona e infine, il 20 novembre 1450, vescovo di Teramo. Niccolò V lo nominò, nel 1454, governatore e vicario generale della Marca di Ancona e della Massa Trabaria e tesoriere di Bologna. Nel vescovado di Teramo rimase dal 1450 al 1463, anno in cui Pio II lo elesse vescovo di Ancona, dove venne trasferito il 3 novembre e dove, nello stesso anno, fece erigere la chiesa di Santa Maria del Canneto, oggi Santa Maria della Piazza. L'anno seguente ospitò il pontefice nella stessa città, da dove il papa avrebbe voluto partire con i crociati alla volta della Turchia, e dove invece morì, nell'episcopio di San Ciriaco, il 14 agosto 1464. Ad Ancona il beato Antonio Fatati, vescovo, si mostrò prudente, severo con se stesso e generoso con i poveri, equanime in tutte le missioni affidategli dai Romani Pontefici. Morì il 9 gennaio 1484 e fu sepolto nella cripta della cattedrale, accanto al muro del vescovado. Nel 1652 il vescovo Gallo intraprese e portò a termine il processo di beatificazione del Fatati. Il vescovo Lambertini, più tardi Benedetto XIV, fece deporre il corpo in un'urna preziosa e rese testimonianza del culto nel trattato De servorum Dei beatificatione (II, 18). Nel 1795, anno in cui venne dichiarato beato per intercessione del cardinale vescovo, del capitolo e del magistrato di Ancona, dell'arcivescovo di Siena e del capitolo della basilica Vaticana, venne deposto nella cripta dei Santi Protettori, ove si trova ancora oggi.

Da: http://www.santiebeati.it e http://www.treccani.it/enciclopedia/antonio-fatati_%28Dizionario_Biografico%29/