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NoSanto del giorno 18 aprile Sant'Eusebio di Fano vescovo |
Domenica 18 Aprile 2021 00:00 |
La storia di Eusebio ha sicuri riferimenti e appoggi: egli sottoscrisse il sinodo romano di papa Simmaco nel 503. Poiché nei documenti del sinodo del 499 risulta vescovo di Fano, Vitale, c’è da pensare che l’episcopato di Eusebio abbia avuto inizio tra il 500 e il 502. Altro riferimento storico sicuro è rappresentato dal fatto che Eusebio accompagnò papa Giovanni I nell’ambasceria, voluta da re Teodorico, presso l’imperatore Giustino, per ottenere da questi la revoca del decreto di requisizione delle chiese ariane. Eusebio fu, infatti, uno dei cinque vescovi che, insieme con quattro senatori delle maggiori famiglie romane, accompagnarono il pontefice nel viaggio, che ebbe inizio nell’ottobre o novembre 525 e si concluse a Costantinopoli, prima delle feste di Natale, celebrate solennemente dal papa. L’ambasceria, dopo gli onori solenni ricevuti dall’imperatore e dal popolo e dopo l’incoronazione dell'imperatore stesso da parte
del pontefice, ripartì da Costantinopoli alla fine dell’aprile 526. Il risultato parziale dell’ambasceria non soddisfece il re Teodorico, il quale, quando il pontefice sbarcò a Ravenna, lo fece, insieme coi vescovi che lo accompagnavano, chiudere in carcere, dove morì il 18 maggio 526. A questo punto, i documenti tacciono sul conto di Eusebio e a questa data la tradizione pone la sua morte, che sarebbe avvenuta a Fano. Non abbiamo gli Atti di questo vescovo. La tradizione, accolta dagli storici locali, gli attribuisce la fondazione di un collegio di chierici, o di una canonica, presso la chiesa di San Pietro in Episcopio (allora cattedrale), chiesa che sarebbe stata restaurata dallo stesso santo e che, con rifacimento romanico, ancora esiste in via Rinalducci. Più tardi, nel secolo IX, quando la cattedrale venne trasferita nella nuova chiesa di Santa Maria Maggiore, si trasferì accanto alla nuova sede anche la canonica, di cui si trova notizia nei documenti. Ai chierici di questa canonica san Pier Damiani diresse il suo opuscolo “Ad clerica Ecclesia Fanensis”. Eusebio curò la disciplina del clero e la vita cristiana del popolo. Secondo quanto afferma Giovanni, abate di Nonantola (secolo XII), nella Vita manoscritta di san Fortunato, dopo che del primitivo sepolcro si era perduta ogni notizia, le reliquie furono ritrovate sotto l’altare maggiore della cattedrale di Santa Maria Maggiore, insieme con quelle di san Fortunato e san Orso, nel 1113, quando, in seguito all’incendio della canonica dei chierici e della cattedrale stessa, avvenuto nel 1111, fu iniziata la costruzione della nuova. In tale circostanza le reliquie di Eusebio furono identificate, poiché portavano la scritta “Corpus Sancti Eusebi” e furono collocate sotto l’altare della cappella sita presso la sagrestia, in cornu epistola, insieme con quelle di san Orso, mentre quelle di san Fortunato vennero riposte sotto l’altare maggiore. La cappella è tuttora dedicata a san Eusebio e a san Orso ed è ornata da un quadro di Ludovico Carracci che raffigura la Vergine, regina del cielo, con accanto i due santi vescovi Orso ed Eusebio. Il quadro è stato dipinto nel 1615; sovrasta la dedica: «B. Virgini Coelorum Reginae et SS. Urso et Eusebio Patronis dicatum». La festa di san Eusebio si celebra a Fano il 18 aprile. estratto da: http://www.santiebeati.it da Centro Cultura Popolare |