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Santo del giorno 3 maggio Santi Evenzio, Alessandro e Teodulo martiri PDF Stampa E-mail
Lunedì 03 Maggio 2021 00:00

Santo del giorno 3 maggio Santi Evenzio, Alessandro e Teodulo martiriLa “Passio dei santi Alessandro, Evenzio e Teodulo” nella versione volgarizzata dal Dandolo è il testo leggermente diverso rispetto ad un’altra “Passio” poco più lunga e più conosciuta, trasmessa nei codici della Biblioteca Vaticana. Per molto tempo è stata ritenuta una delle tante “passiones” romanzate prive di fondamenti storici, fino alla scoperta nel 1854 di una catacomba al settimo miglio sulla Nomentana, risalente nel suo nucleo più antico a un periodo tra il II ed il III secolo, sovrastata da due ambienti basilicali risalenti al IV-V secolo. Gli scavi confermarono in parte le testimonianze oltre che della “Passio”, sia del Martirologio Geronimiano sia del Liber Pontificalis, che associano anch’essi i tre nomi ad un comune martirio. Fu infatti rinvenuto un altare con fenestella, recante l’iscrizione frammentata …ET ALEXANDRO……DELICATVS VOTO POSVIT DEDICANTE AEPISCOPO VRS(O); stando agli Atti della Biblioteca Vaticana, Evenzio ed Alessandro furono deposti insieme, mentre Teodulo in un luogo a parte. A conferma del racconto, poco distante fu trovata anche un’altra cappella all’interno della quale era ubicato anticamente il sepolcro di Teodulo, su di un frammento di transenna nel quale si legge ancora la scritta MARTYRI. Alessandro giovane d’età, grande nella fede per santità, come per dignità, superiore a tutti, occupava la Cattedra, quinto successore di Pietro. Tale era la benevolenza che si era acquistata, che moltissimi aveva convertiti al Signore, e tra questi numerosi senatori e il prefetto di Roma Ermete, la moglie, la sorella, i figli di questo, insieme a milleduecentocinquanta suoi servi: nella ricorrenza della Pasqua, quando erano stati battezzati, li aveva affrancati facendo loro larghi donativi. Questi fatti essendo stati riferiti a Traiano imperatore, che si trovava allora in Oriente a Seleucia, spedì Aureliano, capitano di entrambe le milizie a Roma, con mandato di inquisire i Cristiani. Giunto in città e accolto con ogni dimostrazione d’onore, presto i sacerdoti pagani lo circuirono malignamente raccontando malignamente l’accaduto per fare arrestare, primi tra tutti, il Prefetto e il Papa. Sottoposti a processo, il giudice condannò Evenzio e Teodulo alla decapitazione e Alessandro a ogni sorta di tortura, tanto che ne morì. Una matrona ne ebbe pietà e fece seppellire quei corpi santi in un suo campo al settimo miglio sulla Via Nomentana, dove li depose in un comune sepolcro e non abbandonò più le urne dei martiri fin quando tornò dall’Oriente il papa Sisto, che dispose la celebrazione perpetua dei santi misteri nella catacomba ad onore di quegli illustri defunti. Che tuttora continua da un apposito sacerdote lì residente. La natività de’ santi martiri viene celebrata il quinto giorno delle calende di maggio, e quella del beato Ermete il quinto delle calende di settembre. A causa delle numerose invasioni barbariche, e le conseguenti profanazioni di luoghi sacri, i resti dei santi furono traslati da Pasquale I, insieme a quelli di tutti i martiri delle catacombe romane, presso la chiesa di santa Prassede. Alcune reliquie furono in seguito deposte anche negli altari di San Lorenzo in Lucina e Santa Sabina sull’Aventino. Reliquie di Sant’ Alessandro sono molto venerate a Barrafranca (EN), dove è il santo patrono.

estratto da: http://www.santiebeati.it e da: Tullio Dandolo, Roma Cristiana nei primi secoli, vol. II – Martiri, Assisi 1866, 60-70.

da Centro Cultura Popolare