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NoSanto del giorno 27 Maggio: San Liberio (Liverio, Oliviero) venerato ad Ancona |
Giovedì 27 Maggio 2021 00:00 |
Secondo un'antica tradizione della Chiesa anconitana, riportata dai cronisti del luogo, Liberio condusse vita eremitica, durante il secolo V, nei dintorni della città d'Ancona, ove già si indicava una grotta in cui egli trascorreva il tempo nella contemplazione e nella penitenza. Fu sepolto nella chiesetta di San Silvestro, situata nel suburbio, e la sua tomba fu oggetto di venerazione e meta di pellegrinaggi. Essendo la chiesetta, a cui era stato dato il titolo di San Liberio, esposta agli attacchi dei pirati, il corpo fu trasferito nella parte piú sicura ed elevata della città, presso la chiesa di San Lorenzo, ove
sorge attualmente la cattedrale di San Ciriaco. Tanta importanza ebbe il culto di Liberio fin dall'antichità che il suo corpo fu per secoli conservato nel famoso sarcofago paleocristiano, appartenente in origine al magistrato imperiale Flavio Gorgonio. Successivamente, la figura di Liberio nei monumenti iconografici apparve vicino a quella dei santi patroni locali, San Ciriaco e San Marcellino; ciò spiega anche la fioritura di racconti leggendari, che si ebbe nei tardi secoli del Medioevo e la confusione e le incertezze che questi hanno creato intorno alla personalità storica del santo. Gli Atti, che ne possediamo e a cui si sono ispirate anche le lezioni del “Proprium anconitanum”, contengono, secondo il giudizio del bollandista Papebroch, elementi chiaramente favolosi e non risalgono oltre il secolo XIII; non è da accettarsi, peraltro, l'ipotesi dello stesso, che il santo sia un eremita o canonico del secolo XIII. Basti ricordare che l'invocazione in onore di San Liberio appare nei frammenti di alcuni "usi liturgici" anconitani, certamente anteriori al mille; una chiesa in suo onore è ricordata in un documento del 1051 e la figura del santo appare accanto a quella di altri santi anconitani in una lastra graffita del secolo XI-XII. Una solenne ricognizione delle reliquie del santo avvenne nel 1756, sotto il vescovo Mancinforte, che le volle in seguito esposte alla pubblica venerazione in un'urna marmorea della cripta dei santi protettori presso la cattedrale di San Ciriaco, ove si conservano attualmente.
estratto da: http://www.santiebeati.it da Centro Cultura Popolare |