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NoSanto del giorno 10 giugno: San Bogumilo di Gnesno vescovo eremita |
Giovedì 10 Giugno 2021 00:00 |
Il centro del culto di San Bogumilo, esistente già nel secolo XV, era la chiesa parrocchiale della Santissima Trinità a Dobrowo, dove si trovava la sua tomba. I primi documenti del suo culto sono i decreti degli anni 1443 e 1462, emanati dagli arcivescovi di Gnesno per regolare le offerte «ad tumbam S. Bogumili». Nel 1580 circa, eseguendosi la recognitio corporis, si trovarono nella tomba il pastorale e l'anello che attestavano la sua dignità episcopale, dignità che trova un riscontro nei quadretti della chiesa di Dobrowo, in cui Bogumilo è rappresentato quale vescovo con la mitra e il pastorale e nell'abito camaldolese, da cui è stata arguita la sua appartenenza a quest'Ordine. Una biografia, scritta a Dobrowo intorno al 1584, ci informa che Bogumilo discendeva dalla famiglia di sant’Adalberto, che fu arcivescovo di Gnesno
negli anni 1170-82, ma, perseguitato da potenti signori, rinunziò alla dignità episcopale ritirandosi in un eremo, dove fini i suoi giorni, dopo aver fatto donazione dei suoi beni a Dobrowo, ai villaggi circostanti e ai Cistercensi, al cui Ordine apparteneva suo fratello Bogufal. È naturale che Bogumilo fosse venerato anche in quell'Ordine, in modo particolare a Koronowo. In questo luogo fu redatta un'altra biografia, secondo la quale Bogumilo fu arcivescovo di Gnesno negli anni 1167-72. Da essa apprendiamo che egli nacque a Kozmin nel 1116, fece i primi studi a Gnesno sotto la tutela dello zio, l'arcivescovo Giovanni, poi a Parigi. Tornato in Polonia, destinò una parte dei suoi beni alla costruzione della chiesa a Dobrowo. Consigliato dallo zio, si fece sacerdote. Dapprima parroco nella città natale, fu poi decano a Gnesno dove, morto lo zio nel 1167, gli successe sulla cattedra vescovile. Dotato di spirito contemplativo, aspirò a seguire le orme di san Romualdo. Ottenuto il consenso del papa Alessandro III, rinunziò alla dignità arcivescovile e si recò in un luogo deserto presso Dobrowo, dove morì il 10 giugno 1182, confortato da una visione della Beata Vergine. Il suo corpo, prima sepolto nella chiesa di Dobrowo, fu traslato nel 1668 nella collegiata di Uniejów dove è venerato. Questa biografia crede di potersi basare sul documento del 1232 con cui il principe Vladimiro Odonicz confermò ai Cistercensi di Sulejów il possesso di Dobrowo e dei villaggi circonvicini, donati dall'arcivescovo Bogumilo a suo fratello Bogufal e passati quindi al vescovo Cristiano, cistercense, che li aveva ceduti appunto all'abbazia di Sulejów. La difficoltà nel ritenere attendibili i dati di queste biografie, consiste nel fatto che né Dlugosz nella sua opera Vitae archiepiscoporum atque episcoporum universi Regni Poloniae, né i necrologi citano alcun Bogumilo nella sede di Gnesno in quell'epoca. Negli anni 1153-99, infatti, occuparono quel seggio episcopale Giovanni Zdzislao e Pietro. Qualcuno identifica Bogumilo con Pietro: Bogumilo sarebbe, infatti, la variante slava del nome Pietro. Anche Pietro discendeva dalla famiglia di sant’Adalberto e aveva i suoi beni nei dintorni del fiume Warta. La teoria più probabile sembra quella di Pietro David, secondo cui l'eremita di Dobrowo non è stato mai arcivescovo, ma soltanto un abate benedettino a Mogilno, morto il 28 novembre 1179. Egli avrebbe rinunziato alla dignità di abate e passato il resto della sua vita in un eremo. Il suo nome indicherebbe appartenenza alla famiglia di sant’Adalberto, i cui beni erano nelle vicinanze di Dobrowo. In questo modo si potrebbe spiegare il luogo della morte e la sua data approssimativa. È facile anche spiegare la trasformazione da abate in arcivescovo, ribadita dalla tradizione. Anche perché il pastorale e l'anello attestavano non solo la dignità episcopale, ma anche la dignità abbaziale, come attesta anche la lunghissima tradizione della abbazia di Santa Maria Assunta di Piazza di Montenovo (oggi Ostra Vetere) che, pur non essendo mai stata abbazia, e il lessico è da intendersi in senso figurato e onorifico, anziché filologico e storico, tuttavia il rettore prima e il parroco poi avevano il titolo di Abate e la chiesa era insignita del titolo di Abbazia Mitrata, nel cui stemma compare proprio la mitra e il pastorale, e che dipendeva dall’ordine benedettino sitriano-avellanita di san Romualdo, alla cui regola camaldolese-cistercense si ispirò anche San Bogumilo di Gnesno che si celebra oggi. Dopo numerose istanze avanzate nei secoli XVII e XVIII, a cominciare dall'arcivescovo Matteo Lubienski (1641-52), il papa Pio XI approvò con decreto del 27 maggio 1925 il culto del beato Bogumilo e ne stabilì la festa il 10 giugno per tutta la Polonia.
estratto da: http://www.santiebeati.it da Centro Cultura Popolare |