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NoSanto del giorno 22 giugno: San Paolino di Nola vescovo |
Martedì 22 Giugno 2021 00:00 |
Paolino discendeva da una ricca famiglia patrizia romana e nacque nel 355 a Burdigala (Bordeaux) in Gallia, ora Francia, dove il padre era funzionario imperiale e, favorito nella carriera politica da amicizie altolocate, divenne «consul suffectus», cioè sostituto, e governatore della Campania. Incontrò il vescovo Ambrogio di Milano e il giovane Agostino di Ippona, dai quali fu avviato alla fede cristiana. Secondo il Martirologio Romano, San Paolino, ricevuto il battesimo a Bordeaux verso i venticinque anni, durante un viaggio in Spagna conobbe e sposò Therasia. Dopo la morte prematura dell'unico figlioletto, Celso, entrambi si dedicarono interamente all'ascesi cristiana, sul modello di vita monacale orientale. Lasciato l’incarico di console, da nobilissimo e ricchissimo che era si fece povero e umile per Cristo e, di comune accordo con Therasia, distribuirono le ingenti ricchezze ai poveri, e si ritirarono nella Catalogna. I contatti con il mondo li manteneva attraverso la corrispondenza epistolare (ci sono pervenute 51 lettere) con amici e personalità di maggior spicco nel mondo cristiano, tra cui
appunto Agostino. Conosciuto e ammirato nell'alta società, era amato ora anche dal popolo, che a gran voce chiese al vescovo di Barcellona di ordinarlo sacerdote. Qui venne ordinato prete e Paolino accettò con la clausola di non essere incardinato tra il clero di quella regione. Declinò anche l'invito di Ambrogio, che lo voleva a Milano. Paolino accarezzava sempre l'ideale monastico di una vita devota e solitaria. Infatti si recò quasi subito in Campania, a Nola, dove la famiglia possedeva la tomba di un martire, San Felice sacerdote per seguire da vicino il suo esempio di vita. Condusse vita ascetica con la moglie e i compagni. A Nola, diede inizio alla costruzione di un santuario, si preoccupò anzitutto di erigere un ospizio per i poveri, adattandone il primo piano a monastero, dove si ritirò con Therasia e alcuni amici in "fraternitas monacha", cioè in comunità monastica. Per gli amici buttava giù epitalami e poesie di consolazione. Ma a porre termine a quella mistica quiete, nel 409, sopraggiunse l'elezione a vescovo di Nola; divenuto vescovo, insigne per cultura e santità, aiutò i pellegrini e soccorse con amore i poveri. Paolino era ormai sulla quarantina. Ma si stavano preparando per l'Italia anni tempestosi. Genserico aveva passato il mare alla testa dei Vandali e si apprestava a mettere a sacco Roma e tutte le città della Campania. Paolino si rivelò un vero padre, preoccupato del bene spirituale e materiale di tutti. Morì a 76 anni, nel 431, un anno dopo l'amico Sant’Agostino.
estratto da: http://www.santiebeati.it da Centro Cultura Popolare |