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Santo del giorno 14 settembre: Santa Placilla (Ælia Flaccilla) imperatrice PDF Stampa E-mail
Martedì 14 Settembre 2021 00:00

Santo del giorno 14 settembre: Santa Placilla (Ælia Flaccilla) imperatriceSanta Placilla, nome italianizzato dal greco Plakilla, come viene riportata dall’autorevole Bibliotheca Sanctorum, è l’imperatrice nota nel mondo latino con il nome di Ælia Flaccilla, prima moglie di San Teodosio I il Grande. Come il marito, anch’essa era di origini spagnole, forse figlia di Claudio Antonio, prefetto di Gaul e console nell’anno 382. Il matrimonio fra Teodosio e Placilla fu celebrato verso il 376, quando venne meno il disappunto da parte del padre dello sposo, che si ritirò presso Cauca in Gallæcia. Verso la fine dell’anno seguente nacque il loro primo figlio, Sant’Arcadio, che avrebbe ereditato l’impero d’Oriente, e negli anni successivi seguirono altri due figli: Onorio nel 384, poi imperatore d’Occidente, e Pulcheria, deceduta in tenera età. Assai probabilmente proprio per le complicazioni seguite a quest’ultimo parto, Placilla morì prematuramente poco dopo nel 385. San Gregorio di Nissa, suo agiografo, dichiarò espressamente che diede a Teodosio solo tre bambini. La sua breve esistenza terrena non fu però affatto irrilevante nella storia della cristianità in quanto, con il benefico influsso della sua personalità, fu ispiratrice di moderazione e di clemenza nella politica di suo marito, contribuendo con la promozione della fede cristiana alla distruzione dei culti pagani ancora imperanti. La coppia imperiale divenne così sostenitrice della dottrina cristiana sostenuta dal Concilio di Nicea, avendo impedito Placilla a suo marito di stipulare un ambiguo accordo con l’eretico Ario. L’operato di questa santa imperatrice non fu però esclusivamente di carattere teologioco e dottrinale: San Gregorio di Nissa la considerò infatti anche modello brillante di virtù cristiane e carità ardente, mentre Sant’Ambrogio, celebre vescovo milanese che battezzò suo marito, la definisce “Fidelis anima Deo”. In un panegirico da lui composto, Gregorio di Nissa celebra la sua virtuosa vita, descrivendo Placilla quale ispiratrice del buon operato di Teodosio suo consorte, ornamento dell’impero, promotrice della giustizia, icona della beneficenza. Fu inoltre, secondo il suo autorevole parere, piena di zelo per la fede, colonna della Chiesa e madre degli indigenti. Teodoreto in particolare esaltò la sua carità e la sua benevolenza verso i più poveri e bisognosi, concretizzatesi non solamente in donazioni di denaro ma in servizio verso di loro. Santa Placilla ricevette sepoltura presso Costantinopoli, con orazione funebre officiata da Gregorio di Nissa. Ancora oggi i Sinassari della Chiesa Ortodossa Greca la commemorano in data odierna quale “santa”.

estratto da: http://www.santiebeati.it

da Centro Cultura Popolare