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NoSanto del giorno 30 settembre: Sant'Antonino di Piacenza martire |
Giovedì 30 Settembre 2021 00:00 |
Le fonti per lo studio della vita di Antonino sono relativamente tarde: il più antico documento che ci conosca, conservato nell'Archivio della basilica di Sant’Antonino in Piacenza, è il Gesta Sanctorum Antonini, Victoris, Opilii et Gregorii PP. X, che risale alla fine del IX o agli inizi del X secolo, e che narra abbastanza sobriamente la storia della sua vita e delle sue reliquie. Gli studiosi posteriori hanno attinto a questa fonte cercando di accertarne, per quanto possibile, i dati. E' indubitata l'esistenza del santo, già ricordato da Vittricio di Rouen nel suo De laude Sanctorum della fine del secolo IV, e nel Martirologio Geronimiano. Incerte storicamente sono le circostanze della vita di Antonino: ignoto il paese di origine e certamente leggendaria la sua appartenenza alla legione tebea. Una tradizione locale pone il martirio di Antonino nei pressi di Travo (Piacenza), verso il 303. Il ritrovamento delle sue reliquie (secolo IV), ad
opera di san Savino vescovo di Piacenza, è tramandato in un alone di leggenda; ma innumeri privilegi nel corso del Medioevo confermano la esistenza e il culto di esse. Ricognizioni delle reliquie furono compiute dai vescovi Sigifredo (ca. il 1000), Malabaila (1510), Bernardino Scotti (1562), Paolo Burali d'Arezzo (1569), Claudio Rangoni (1615) e, infine, va ricordata quella accuratissima compiuta nel 1878-79 dal servo di Dio, mons. Giovanni Battista Scalabrini. Per molto tempo si è attribuita ad Antonino una relazione di un viaggio in Terra Santa, più volte pubblicata nel corso del Medioevo e del Rinascimento. Tuttavia J. Gildemeister nel 1889 ne ha potuto reperire la redazione originale in due manoscritti del secolo IX. Da questo esordio e dalle indicazioni storiche e archeologiche contenute nella relazione, tutte riferentisi a un periodo attorno al 570, appare chiaro che il viaggio ai Luoghi Santi fu compiuto da un gruppo di cittadini di Piacenza, che si erano posti sotto la protezione del santo della città. La relazione, quindi, è da ascriversi non ad Antonino ma ad un Anonimo Piacentino, certamente uno dei pellegrini, che al ritorno volle fissare i suoi ricordi di viaggio. Il culto antichissimo, attestato già nel secolo che segue la morte del santo, è sempre stato ed è tuttora assai vivo nella città e nella diocesi di Piacenza, che lo ha scelto come patrono assieme a santa Giustina, consacrandogli la prima cattedrale, I'insigne basilica di Sant’Antonino, sorta nel secolo IV e dedicata a san Vittore, e in seguito rifatta nei secoli IX e XI. Molte altre chiese della diocesi di Piacenza hanno Antonino come titolare. Nella liturgia piacentina gli sono consacrate due feste: quella principale il 4 luglio, col rito di prima classe, e quella del 13 novembre, giorno della invenzione delle sue reliquie, con rito di seconda classe. Nel Martirologio Geronimiano e nel Martyrologium Romanum Antonino è festeggiato al 30 settembre, data che sembra riferirsi al suo natale. A Piacenza la sua festa è il 4 luglio e in tale data i reggenti del comune di Piacenza si recano ufficialmente nella basilica di Sant’Antonino a portare due ceri di omaggio della città.
estratto da: http://www.santiebeati.it da Centro Cultura Popolare |