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Santo del giorno 13 ottobre: Beato Gerardo Sasso fondatore dell'Ordine di Malta PDF Stampa E-mail
Mercoledì 13 Ottobre 2021 00:00

Santo del giorno 13 ottobre: Beato Gerardo Sasso fondatore dell'Ordine di MaltaGerardo nacque tra il 1035 e il 1040 da famiglia nobile, secondo alcuni di origine provenzale, secondo altri e con maggior probabilità di Amalfi, città alla quale appartenevano delle potenti famiglie patrizie che avevano stretti legami con la Terra Santa, avendo fondato in Gerusalemme monasteri e piccole case per l’accoglienza di pellegrini. Per alcuni storici Gerardo e' originario di Scala, piccolo borgo nobiliare in collina sulla costiera amalfitana, all'epoca ricadente nel territorio della Repubblica marinara di Amalfi. Sembra, comunque, quasi certo che Gerardo si recò a Gerusalemme per dare assistenza ai pellegrini fortemente influenzato da un mercante, certo Mauro. Il Beato Gerardo Sasso, piccolo monaco nato nel 1040 nel più antico paese della costiera amalfitana, è uno di quelli, che non esita a spingersi fino a Gerusalemme per dedicarsi all’accoglienza dei pellegrini, senza fare differenza di etnia, provenienza o colore della pelle. Nel monastero benedettino di Santa Maria Latina in Gerusalemme egli aveva l'incarico di dirigere la foresteria, detta anche hospitale, in cui venivano accolti i numerosi pellegrini in visita ai luoghi santi. A spingerlo non fu solo un’immensa fede, ma anche la difesa della cristianità e l’amore per il prossimo, secondo il suo motto ‘tuitio fidei et obsequium pauperum’, con cui aveva ben capito il successo apostolico di quanti avrebbero voluto seguire le sue orme. Sotto il califfato di Egitto la sua opera di misericordia non presentò difficoltà. Nel 1071, invece, si svolse la battaglia di Manzikert a seguito della quale Gerusalemme venne sottratta all’Egitto per passare sotto i turchi selgiuchi. Trentamila chiese (fra le quali quella del Santo Sepolcro a Gerusalemme) furono distrutte durante il regno del califfo pazzo Hakim. Questo doloroso stato di cose provocò la prima Crociata che, guidata da Goffredo de Bouillon, conquistò il 15 Luglio 1099 Gerusalemme. Gerardo si distinse fornendo ai Crociati cibo ed informazioni. La leggenda narra che Gerardo gettava dalle mura della città pane ai Cristiani che l’assediavano. Quando fu scoperto, il pane si trasformò in pietre. Per svolgere con totale dedizione la sua opera di misericordia, costruisce una casa di accoglienza e la chiesa di San Giovanni Battista. In seguito, Gerardo costruì un grande ospedale ed il nome di “ospedale” fu assunto dalla sua confraternita. Gerardo possedeva uno straordinario talento organizzativo: costruì una casa per i pellegrini e la chiesa in onore di San Giovanni Battista; gestì l’organizzazione, l’accoglienza, il vitto e l’assistenza pastorale per i molti pellegrini; si occupò della cura dei malati e degli indigenti; fu, come già allora lo definirono, “il Signore degli infermi”. Sembra, inoltre, che Gerardo abbia reclutato dei crociati, per la difesa dei pellegrini. Punto di partenza della sua comunità sono state le sedi in Italia e nella Francia del sud che dettero, già a quel tempo, dimensione europea alla comunità stessa. Il 15 febbraio 1113 Papa Pasquale II pose “l’Ospedale di Gerusalemme” sotto la protezione della Santa Sede. Anche i regnanti di Gerusalemme, Portogallo, di Castiglia e Leon aiutarono Gerardo, nonché molti altri Principi e Vescovi. Per meglio gestire e organizzare la loro accoglienza, il Beato Gerardo fondò nel 1113, con l'approvazione di Papa Pasquale II. Le sue indicazioni e il suo esempio costituirono la base della prima Regola scritta dell’Ordine della Casa dell’Ospedale di Gerusalemme, emanata da Raymond de Puytra il 1145 ed il 1153. Gerardo morì il 13 Settembre 1120. La Confraternita di San Giovanni, nel corso dei secoli, divenne poi Ordine dell'Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme e la sua eredità è oggi raccolta dal Sovrano Militare Ordine di Malta che lo venera quale "beato" e fondatore. I cavalieri e le dame dell’Ordine di Malta, sull’esempio del Beato Gerardo, sono chiamati a testimoniare la comunione, ad accogliersi e rispettarsi gli uni gli altri, a vivere nella concordia e nell’amore fraterno, affinché la loro vita di credenti sia credibile e porti frutti di gioia e di pace, questa l’eredità lasciata dal fondatore: vivere la propria vocazione e la missione della Chiesa “senza cedimenti né compromessi”, ricordando le parole del Beato, che la tradizione attribuisce a Gerardo come profezia: “la nostra confraternità sarà eterna, perché il terreno nel quale questa pianta affonda le sue radici, è la miseria del mondo; la nostra confraternità durerà finchè piacerà a Dio che vi siano degli uomini disposti ed impegnati a ridurre questa miseria e a rendere più sopportabile la sofferenza”. Queste parole dovranno restare ben fisse nella mente e nel cuore dei Giovanniti per continuare a realizzare con sempre maggior sollecitudine i loro fini istituzionali nell’ambito, quindi, di “una vera strategia dell’amore”. Grazie a Gerardo - ne è testimone l’Ordine dei Cavalieri di Malta - l’Ospedale della Santa Gerusalemme da oltre novecento anni è attivo nel mondo. Grande è stata la mobilitazione nel paesino di Scala per l’evento del IX centenario del Beato Gherardo, i cui festeggiamenti sono durati tre giorni all’insegna di incontri e dibattiti sui temi cari al Beato Gerardo Sasso: dialogo interreligioso, solidarietà e fratellanza tra i popoli. Tra le personalità intervenute c’è, in rappresentanza del governo italiano, il ministro della Salute Roberto Speranza, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il sindaco di Scala, Luigi Mansi, e il Luogotenente interinale dell'Ordine dei Cavalieri di Malta, fra’ Ruy Gonçalo do Valle Peixoto de Villas Boas.  In programma anche la presentazione dei francobolli celebrativi di Poste Italiane. Alle vicende fin qui illustrate ha contribuito anche una pubblicazione del Centro di Cultura Popolare di Ostra Vetere con la sua collana di testi che, al n. 064, annovera anche il volume di Alberto Fiorani, “Crociati e Crocesegnati”, che annovera ben 4 successive edizioni pubblicate negli anni 2002, 2003, 2009 e 2020, di cui all’immagine a lato.

estratto da: http://www.santiebeati.it

da Centro Cultura Popolare