Ciò che conosciamo intorno alla sua persona è racchiuso nei Dialogi di san Gregorio Magno, il quale, dopo aver detto che Fortunato fu «vir vitae venerabilis», fornito «in exfugandis spiritibus, immensae virtutis gratia», espone alcuni miracoli da lui operati. Alcuni di tali prodigi gli furono riferiti da Giuliano, che era stato «familiarissimus» del presule tudertino ed era morto «ante non longum tempus» in Roma, dove aveva esercitato la carica di «ecclesiae defensor», altri da un «senex pauper» oriundo di Todi, che aveva conosciuto il santo vescovo («novi, et bene novi»). Uno dei miracoli raccontati dal vecchio si verificò un giorno in cui «Gothi iuxta Tudertinam civitatem venerunt», mentre «ad partes Ravennae properabant». Questo passo indica che Fortunato tenne il seggio della città umbra prima del 553, anno in cui i Goti, sconfitti definitivamente, abbandonarono l’Italia. Alcuni storici di Todi, ingannati dal nome, hanno confuso Fortunato con Venanzio Fortunato, vescovo di Poitiers, morto poco dopo il 600, senza accorgersi del contrasto cronologico. Dei diversi trasferimenti delle reliquie di Fortunato parla S. Van Dyck negli Acta SS. Octobris. San Fortunato è festeggiato il 14 ottobre.

estratto da: http://www.santiebeati.it

da Centro Cultura Popolare