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Santo del giorno 6 novembre: Beato Rustico abate di Vallombrosa PDF Stampa E-mail
Domenica 06 Novembre 2022 00:00

Santo del giorno 6 novembre: Beato Rustico abate di VallombrosaRustico Angeleri visse nel secolo XI e fu uno dei primi compagni di San Giovanni Gualberto. Per molti anni fu l’economo del monastero, dove dai cronisti era ricordato come un monaco di rara abilità definito “in agibilibus admodum sagax et expertus”. Grazie alle sue doti e alla sua fama, nel 1068, il fondatore lo nominò priore di San Michele di Passignano nella diocesi di Fiesole, dopo il trasferimento di Pietro Igneo a San Salvatore di Fucecchio. Inoltre san Giovanni Gualberto, conoscendo la profonda pietà Santo del giorno 6 novembre: Beato Rustico abate di Vallombrosadell’abate Rustico, lo volle ad assisterlo e ad amministrargli gli ultimi sacramenti. Oltre alla carica di abate, il beato Rustico nel 1076, venne eletto abate generale della Congregazione Vallombrosana, e ruolo nel quale rimase per ben sedici anni. Stimato anche da Papa Urbano II, il pontefice gli accordò la personale protezione apostolica e l’esenzione della congregazione dalla giurisdizione dei vescovi. Venanzio Simi lo ricorda con queste parole: “Reggendo la religione con somma pace, e in questo tempo edificò monasteri e molti sotto il suo governo ne ricevete… accrebbe la religione di gran stima”. Secondo Venanzio Simi il beato Rustico morì a Vallombrosa il 6 novembre (secondo altri il 12 marzo) nell’anno 1092. Negli Acta SS. è ricordato con altri beati della congregazione vallombrosana nel giorno 1 agosto. Nel giorno 6 novembre è inserito tra i praetermissi e lo Zimmermann lo festeggia nel giorno del suo “dies natalis”. In alcuni casi è celebrato nel giorno 12 marzo. In verità l’abbazia di Vallombrosa ha assunto rilevanza anche per la nostra abbazia di Santa Maria di Piazza di Montenovo (ora Ostra Vetere) all’epoca della secolarizzazione e del passaggio dalla dipendenza monastica alla giurisdizione dell'ordinario diocesano senigalliese nella seconda metà del Quattrocento. Ce lo spiega la monumentale opera: 66 - Francesco Fiorani, L'abbazia di Santa Maria di Piazza - Indagine storico-architettonica per il restauro, Ostra Vetere (AN) Centro Cultura Popolare, 2002, pp. 624. Al tempo del cardinale Giovanni Michiel del titolo di San Marcello, che venne nominato perpetuo abate commendatario dell'abbazia di Santa Maria di Sitria, da cui fin’allora dipendeva Santa Maria di Piazza, il cardinale si era avvalso dell’opera del suo “vicario” residente, il monaco vallombrosano fiorentino don Filippo Corsi o "de Cursis". Con la secolarizzazione della nostra abbazia e il suo trasferimento parrocchiale alla diocesi senigalliese, il vicario abbaziale mantenne la titolarità della parrocchia, conservando non il titolo di vicario abbaziale, bensì quello addirittura di Abate, divenendo così il primo abate della nostra chiesa parrocchiale, per un lunghissimo e articolato processo storiografico scientificamente documentato nel predetto monumentale volume (66 - Francesco Fiorani, L'abbazia di Santa Maria di Piazza - Indagine storico-architettonica per il restauro, Ostra Vetere (AN) Centro Cultura Popolare, 2002, pp. 624), alle pagine 131-148. Per tornare all’assunto sul beato Rustico abate di Vallombrosa, è da ricordare che nel “Catalogus sanctorum, et plurium virorum illustrium qui veluti mystici flores effloruerunt in Valle Vmbrosa. Ordine alphabetico compendiose descriptus a d. Venantio Simii Vallumbrosano” il Beato Rustico è ricordato e festeggiato nel giorno 6 novembre.

 

estratto da: http://www.santiebeati.it

da Centro Cultura Popolare