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Santo del giorno 12 dicembre: Beato Bartolo Buonpedoni da San Gimignano sacerdote terziario francescano PDF Stampa E-mail
Lunedì 12 Dicembre 2022 00:00

Santo del giorno 12 dicembre: Beato Bartolo Buonpedoni da San Gimignano sacerdote terziario francescanoBartolo è l’unico figlio dei conti Giovanni e Giuntina Bompedoni, nasce verso il 1227 e suo padre vuole vederlo sposato presto, per la continuità della casata. Anzi, vuole trovargli personalmente una moglie adeguata per titoli e patrimonio. Ma a Bartolo non piace questa programmazione del suo avvenire, e se ne va di casa. Destinazione Pisa, dove lo accolgono i Benedettini di San Vito, ma non come aspirante monaco: lui non ha fretta, deciderà dopo aver riflettuto. Intanto, serve il monastero facendo l’infermiere tra i malati. Ma una notte fa un sogno, o forse ha una visione. Gli accade di vedere Gesù risorto, col corpo sempre piagato, e si sente dire: "Per fare la mia volontà, tu non dovrai diventare monaco; dovrai invece vivere nella sofferenza per vent’anni". Ricevuto quest’ “avviso”, Bartolo lascia il monastero e Pisa, andandosene a Volterra, dove entra nel Terz’Ordine francescano. Un giorno lo chiama il vescovo di Volterra, che gli indica di diventare prete, al servizio della diocesi. Bartolo accetta, viene ordinato e incomincia il suo ministero come cappellano a Peccioli, passando poi a Picchena come parroco. Ma qui si ammala inguaribilmente: frate Bartolo colpito a sessant’anni ha la lebbra. Eccolo arrivato al momento di prova: il suo servizio a Dio consisterà ora nel confortare i sofferenti, soffrendo con loro. E come loro. Bartolo va a vivere nel luogo che accoglie i suoi compagni di disgrazia respinti dalla società: il lebbrosario. Ce n’è uno nel vicino paese di Cellole, e lui si ritira lì come rettore della pieve, per gli ultimi vent’anni della sua vita. Isolato, ma presto conosciutissimo, per il male che ha e per il suo modo straordinario di viverlo, dando conforto anche ai sani. Lo chiamano “il Giobbe della Toscana”. Non fa miracoli: è un miracolo, personalmente, con la letizia francescana degli occhi e della parola, mentre il corpo si va disfacendo. Morì a San Gimignano il 12 dicembre 1310. Dopo la morte lo si venera come santo. Sepolto a San Gimignano nella chiesa di Sant’Agostino, gli verrà innalzato uno splendido sepolcro, opera di Benedetto da Maiano. Approvato nel 1498, il suo culto venne confermato il 27 aprile 1910 da Pio X. Il beato Bartolo Buonpedoni da San Gimignano sacerdote terziario francescano viene commemorato il giorno della morte 12 dicembre.

estratto da: http://www.santiebeati.it

da Centro Cultura Popolare