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Santo del giorno 10 maggio Sant'Amalario Fortunato di Treviri vescovo PDF Stampa E-mail
Mercoledì 10 Maggio 2023 00:00

Santo del giorno 10 maggio Sant'Amalario Fortunato di Treviri vescovoNato nei din­torni di Metz nel 775, fu scolaro di Alcuino ad Aquisgrana e a Tours. Non fu mai monaco, ma dopo l'800 fu eletto abate commendatario di Hornbach; nell'809-13 fu corepiscopo di Treviri, con giurisdizione anche fuori della città e nell'811, in­fatti, consacrò la prima chiesa di Amburgo. Nell'813 fu legato di Carlo Magno a Costantinopoli; al ritorno, si ritirò presso l’abbazia di Nonantola presso Modena, ma partecipò ai concilii di Aquisgrana (816) e di Parigi (825). Res­se la diocesi di Lione nell'835-38, in assenza dello arcivescovo Agobardo, e tentò d'introdurvi la sua riforma liturgica, per cui fu osteggiato aspramente dal diacono Floro e fu condannato dal concilio di Kiersy  nel settembre 838, sulla base d'una sua espressione « Triforme est corpus Christi », a cui fu data una interpretazione tendenziosa. Si ha notizia di suoi viaggi a Roma, sotto Leone III e Gregorio IV. Morì in fama di santità e di miracoli, a Metz, fra I'850 e l'853, il 29 aprile, e fu sepolto in Sant’Ar­nolfo accanto al suo protettore imperatore Ludovico il Pio. Amalario è da identificare con Fortunato arcivescovo di Treviri, e il nome Fortunatus è l'equivalente dello pseudonimo letterario Symphosius, che Amalario aggiunse al suo nome. Gli scritti teologici di Amalario sono perduti. Il suo nome è legato soprattutto alle opere di liturgia che gli costarono laboriose ricerche a Roma, a Corbie e altrove, ed esercitarono un influsso incontrastato sull'interpretazione allegorica e simbolica dei testi e dei riti liturgici per tutto il Medioevo. Si cono­scono: il Liber officialis, ovvero De officiis ecclesiasticis, preziosa enciclopedia in 4 libri, dedicati a Ludovico il Pio, scritti e pubblicati a diverse ri­prese fra l'820 e l'832; e il De ordine antiphonarii, posteriore all'844, e scritto a giustificazione dei cri­teri seguiti in un grande Antifonario perduto (ba­sato sulla collazione di tradizioni diverse, la ro­mana, la metense, ecc.). Il complesso valore mistico e misterico della Messa fu chiarito da Amalario in varie Expositiones. Abbiamo, infine, di Amalario una decina di lettere e un poemetto esametrico sulla sua am­basceria in Oriente (Versus marini). Non è sua, invece, la nota Regula Canonicorum et Sanctimonialium. Per quanto riguarda il culto di Amalario, si ha notizia d'una venerazione prestata a Metz alle sue reliquie, le quali furono traslate nel 1552 nella nuova basi­lica e collocate presso l'altare maggiore, ma non vi sono tracce di culto ufficiale. Appare nel Martyrologium Hieronymianum il 29 aprile («obiit Amalarius episcopus »); nei calen­dari di Treviri è ricordato (ma come Fortunato) il 10 giugno; i martirologi benedettini recano notizie confuse (vi figura talora come monaco di Luxeuil e cardinale); la memoria cade il 10 maggio. Una effigie di Amalario si può trovare in Ranbeck, Kalendarium Annate Benedictinum, Augusta 1677 (al 10 maggio); varie raffigurazioni barocche deri­vano da Wion, Lignum Vitae, V, 682 («B. Hamularius Fortunatus, primus Offìcii mortuorum com­positor»).

estratto da: http://www.santiebeati.it

da Centro Cultura Popolare